Con il ‘Rapporto annuale sui diritti e la democrazia nel mondo’, si passa dalle parole ai fatti

“Votato a grande maggioranza a Strasburgo il ‘Rapporto 2013 sui diritti umani e la democrazia nel mondo’. La novità consiste in un approccio di carattere tematico e non geografico in merito alle strategie da adottare per favorire la tutela e la difesa dei diritti fondamentali”. Così il relatore del provvedimento Antonio Panzeri. La capodelgazione Patrizia Toia: “Ok all’intera relazione ma mi sono astenuta sul punto delle unioni civili”.

“E’ stato votato a grande maggioranza a Strasburgo il ‘Rapporto 2013 sui diritti umani e la democrazia nel mondo’ – annuncia l’europarlamentare Antonio Panzeri, relatore del testo .

“La novità di questo rapporto consiste in un approccio diverso rispetto ai precedenti, ovvero un approccio di carattere tematico e non geografico. Il rapporto contiene una serie di valutazioni, raccomandazioni ed osservazioni del Parlamento in merito alle strategie da adottare nei confronti dei Paesi terzi da parte delle istituzioni UE, per favorire il più possibile la tutela, l’implementazione e la difesa dei diritti fondamentali” – continua Panzeri.

“Il messaggio politico che viene veicolato con questo rapporto” – conclude Panzeri – “é che i diritti non sono un lusso e che non invadono la democrazia ma impongono di riflettere su come dovrebbe essere esercitata la discrezionalità politica”.

“Una mattinata e una settimana che ricorderemo per i passi importanti realizzati dall’Europa sul tema dei diritti LGBTI e della parità di genere”. Con entusiasmo Daniele Viotti, copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento Europeo, commenta la plenaria di Strasburgo che si sta per concludere e, in particolare, il voto favorevole al rapporto Panzeri, quello relativo alla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo.

“Sono molto soddisfatto perché questo rapporto pone delle direttive chiare sul comportamento europeo in termini di autodeterminazione del corpo femminile e di opposizione a ogni pratica omofobica e transfobica e perché è stato votato favorevolmente dalla quasi totalità del Pd. Il testo evidenza la forte esigenza a migliorare la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone LGBTI anche attraverso normative sui crimini motivati dall’odio. Ritiene, inoltre, che le persone LGBTI sarebbero maggiormente tutelate se avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata e matrimonio”.

“Ho approvato l’intera relazione che è un ottimo testo. Ma mi sono astenuta sul punto delle unioni civili. Ho trovato la sua formulazione troppo squilibrata sulla parità’ tra unioni civili e matrimonio”.
Così la capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Patrizia Toia, ha spiegato le ragioni dalla sua astensione all’articolo della relazione Panzeri, in cui si definisce il riconoscimento delle unioni civili una questione che attiene ai diritti umani.
“Credo che ogni Stato debba cercare un profilo giuridico per regolare questa materia. Tuttavia – ha aggiunto Toia – credo che
sia una questione politica e sociale. Non scomoderei i diritti umani”.

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