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“Lavoro: un diritto”. Giovedì 30 giugno 2022 iniziativa pubblica con l’on. Gribaudo (PD) a Cremona

Il Partito Democratico di Cremona organizza un’iniziativa pubblica dal titolo “Lavoro: un diritto. Salario minimo, disoccupazione, disaffezione al lavoro”. Partecipano la parlamentare Chiara Gribaudo (segreteria nazionale PD e componente della commissione lavoro della Camera dei Deputati), Matteo Piloni (consigliere regionale PD), Vittore Soldo (segretario provinciale PD) e Luca Burgazzi (segretario cittadino PD Cremona). Appuntamento giovedì 30 giugno 2022 alle ore 21,00 presso lo spazio Civico 81 in Via Bonomelli a Cremona.

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Molestie e discriminazioni sul luogo di lavoro: incontro pubblico organizzato dalle Donne Democratiche

Sabato 21 maggio 2022 la conferenza provinciale delle Donne Democratiche di Cremona organizza un incontro pubblico sul tema delle molestie e discriminazioni di genere sul luogo di lavoro, con la partecipazione di Cristina Pugnoli (consigliera di parità), Elena Curci (segretaria generale CGIL Cremona) e Rosita Viola (assessora alle politiche sociali e fragilità del Comune di Cremona).

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Sicurezza sul lavoro, approvata in consiglio regionale mozione del Partito Democratico. Piloni (PD): “Ora la Regione assuma il personale per i controlli”

Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la mozione urgente presentata dal Partito Democratico sulla sicurezza sul lavoro. Il testo impegna la giunta regionale ad assumere gli addetti ai controlli in seno alle ATS lombarde, per recuperare la riduzione del 40% registrata negli ultimi anni.

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Il ministro Andrea Orlando a Crema

Nella serata di mercoledì 1 settembre 2021 il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando sarà a Crema per un incontro sul tema “Il lavoro che verrà”. Appuntamento alle ore 20,00 presso la Sala degli Ostaggi del palazzo comunale.

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“Anima e cacciavite”: le priorità di Letta per il Partito Democratico

È un momento di ricostruzione: con questa motivazione il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha spiegato di essersi convinto a tornare in Italia e rientrare in politica proprio per questa situazione di ripartenza in cui si trova il Paese: “Per essere parte di questo lavoro diretto a ricostruirsi”. Riprendendo il titolo del suo ultimo libro “Anima e cacciavite. Per ricostruire l’Italia”, Letta ha spiegato che proprio questi due elementi servono per costruire qualcosa di solido. 

“L’Italia per ricostruirsi ha bisogno di una visione incentrata su valori che tengano insieme la comunità – ha detto Letta – ma allo stesso tempo c’è bisogno del cacciavite, cioè di competenza, di sapere dove mettere il cacciavite e su quale vite giusta”. Queste due dimensioni, anima (valori) e cacciavite, per il segretario del Partito Democratico devono stare insieme altrimenti “c’è solo vuota retorica, oppure c’è soltanto tecnica non legata ad alcun valore di fondo”. Alla domanda su quale cacciavite abbia funzionato di più nel decreto Semplificazioni tra quello della Lega e quello del PD, Letta replica ritenendo che il migliore sia stato quello del Presidente del Consiglio: “Draghi aveva chiarissimo che a livello europeo ci veniva chiesto un decreto Semplificazioni efficace e questo decreto che doveva accelerare la messa a terra di un’enorme quantità di soldi che l’Europa ci dà, doveva essere anche rispettoso dei principi costituzionali come la protezione del paesaggio, la sicurezza sul lavoro”.

Secondo Letta le grandi riforme che l’Unione Europea chiede all’Italia servono per far sì che i soldi – circa 200 miliardi per la parte italiana – vengano spesi bene. “Ci vengono chieste le accelerazioni e alcune riforme di cui le due principali sono giustizia e riforma del fisco – ha evidenziato – penso che queste riforme siano la condizione chiave perché il nostro Paese si modernizzi. La riforma della giustizia è fondamentale per attrarre investimenti che non vengono in Italia per vari motivi, tra cui la burocrazia e la giustizia lenta”. Mentre sulla riforma del fisco il caposaldo della proposta del Partito Democratico è “concentrarsi sulle riduzioni fiscali per i redditi medio bassi, aiutare la crescita delle imprese e premiare la fedeltà fiscale”. Dentro tutto questo si introdurrebbe anche la necessità di una redistribuzione che parta dal “modello Biden”, ossia di chiedere all’1% più ricco degli italiani di aiutare i giovani con meno mezzi ad avere più possibilità di costruirsi una professione o continuare a studiare.

Toccando il tema della pandemia, il segretario del Partito Democratico ritiene che ne stiamo uscendo con una crescita delle disuguaglianze come mai si era visto nella storia recente. “Per futuro del nostro Paese – sottolinea Letta – e della società in generale, europee e occidentali, bisogna intervenire per ridurre queste disuguaglianze. Ridurre le disuguaglianze deve essere il mantra, la missione più importante”. Troppi si sono impoveriti durante l’emergenza sanitaria e necessitano di risposte. In conclusione, guardando al futuro e alle prossime elezioni, la linea del Partito Democratico è unire tutto il centrosinistra in dialogo con il Movimento 5 Stelle. “Io ho una missione – conclude Letta – rimettere in piedi il PD e farne il baricentro di una coalizioneampia. La mia missione è dare all’Italia un governo europeista e democratico dopo Draghi, evitando che vincano le elezioni le forze sovraniste, perché in Europa gli alleati di Salvini e Meloni hanno tentato di bloccare il Recovery Fund”.