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Domenica 6 settembre 2015 Matteo Renzi chiude a Milano la Festa nazionale de l’Unità.

Un appuntamento che sarà l’occasione per ringraziare le centinaia di volontari, militanti e visitatori che anche quest’anno hanno partecipato alle tante feste organizzate su tutto il territorio nazionale, ma anche e soprattutto un’opportunità per rilanciare la volontà riformatrice del nostro partito e le attività per la crescita del nostro Paese. Abbiamo detto sì al Jobs Act, sì ad una Pubblica Amministrazione più efficace e ad una scuola migliore. Abbiamo detto sì ad una nuova legge elettorale che ha finalmente superato il Porcellum, sì a pene più dure sulla corruzione. Abbiamo detto sì agli 80 euro e alla riduzione dell’Irap sul costo del lavoro.

Abbiamo detto sì a Expo che si è contraddistinto come un successo strepitoso. E non a caso abbiamo voluto portare qui la nostra festa, nella città che è diventata un po’ il simbolo di una rinascita culturale del Paese.

Ci abbiamo messo la faccia, preso decisioni a volte difficili. Ci siamo messi dalla parte di chi vuole cambiare l’Italia. Dalla parte di chi crede in questa nostra terra, nella sua capacità come comunità di fare fronte agli impegni presi e alle sfide di una competizione globale, alla nostra storia e al futuro di un grande Paese europeo.

Ma non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo ancora fermarci. Questi tredici giorni di festa hanno rappresentato l’occasione per riflettere, dibattere, raccogliere nuove idee e formulare nuove proposte, dare nuova linfa vitale alla nostra azione di governo, ma sopratutto di partito.

E ora siamo pronti a ripartire più veloci di prima. Dopo anni di palude, abbiamo finalmente iniziato a cambiare l’Italia. Lo dicono anche i dati dell’Istat: cresce il pil, crescono gli occupati, diminuisce la disoccupazione. Parole come riforma e crescita sono entrate a far parte della nostra quotidianità. L’Italia sta tornando. Non sprecheremo questa opportunità.

Ti aspettiamo alle ore 17.00 presso il Palco centrale Italia della Festa nazionale de l’Unità di Milano per ribadire il nostro sì, dalla parte di chi cambia l’Italia.

Class action Altroconsumo. Regione e Trenord non ci hanno ascoltati.

altroconsumo“Apprendiamo dell’accoglimento della Corte d’Appello di Milano della Class action nei confronti di Trenord. Aspettiamo di vedere come evolve la vicenda. Ma se allora, nel dicembre di due anni fa, Regione Lombardia e Trenord avessero accolto la nostra proposta di elargire un abbonamento gratuito per il mese di gennaio senza aspettare i tre mesi per la verifica degli indici di affidabilità per il bonus, probabilmente avrebbero stemperato gli animi dei tantissimi pendolari giustamente adirati. Il danno arrecato è stato così grave che Trenord avrebbe dovuto fare ammenda e riconoscere i propri errori attraverso un’ immediata politica risarcitoria. Così non è stato e adesso l’azienda dovrà assumersi le conseguenze delle proprie scelte”.

Lo ha dichiarato il consigliere regionale del PD Agostino Alloni.

Trenord, Alloni e Scandella (PD): “Basta fare scaricabarile. La Regione è responsabile dell’inefficienza del sistema”

“Trenord dimostra ogni giorno di più di non essere all’altezza del compito che inspiegabilmente la Regione ha deciso di affidarle per altri 6 anni. La vicenda della sospensione dal servizio dei cinque quadri per presunte irregolarità nella gestione dei turni e del calcolo degli straordinari è solo la punta di un iceberg di un sistema che necessita di essere profondamente cambiato. La Regione, che prima decide di riconfermare il contratto di servizio fino al 2020 e poi non perde occasione per fare scaricabarile, è responsabile dell’inefficienza di Trenord. Adesso pretendiamo che si faccia chiarezza su tutto e si prendano seriamente quei provvedimenti troppe volte annunciati da Maroni e dall’assessore Del Tenno e che poi si trasformano in benevoli pacche sulle spalle”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del PD Agostino Alloni e Jacopo Scandella firmatari di un’interrogazione con risposta in Aula rivolta all’assessore regionale ai Trasporti Maurizio Del Tenno con la quale si chiede conto della vicenda dei rimborsi gonfiati dei cinque dipendenti di Trenord e, alla luce degli ultimi disservizi che hanno coinvolto la linea Milano – Treviglio – Verona, si chiede di aprire un confronto sulla possibilità di intraprendere strade alternative alla gestione unica del trasporto ferroviario regionale.