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Legge anti-moschee. Per un oratorio si dovrà effettuare la valutazione ambientale strategica. Una legge figlia dell’islamofobia.

La Regione Lombardia ha approvato con i solito voti della maggioranza la legge che introduce restrizioni per la costruzione di nuovi luoghi di culto. Le modifiche dell’ultima ora presentate da parte dello stesso centrodestra,in risposta alle critiche di incostituzionalità sollevate dalle opposizioni, hanno rimosso il divieto assoluto di edificare luoghi di culto per quelle religioni, come l’Islam, che non hanno stipulato intese con lo Stato, ma hanno comunque introdotto a loro danno prescrizioni più penalizzanti. Restrizioni sono state però introdotte per tutte le confessioni religiose.
Le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’opposizione sono state respinte.

Le nostre pregiudiziali hanno avuto il merito di costringere la maggioranza a una marcia indietro dell’ultimo minuto e di bloccare così le ulteriori e peggiori nefandezze contenute nel testo che era arrivato oggi in Aula.

Detto questo, prevedendo regimi differenti per le confessioni che hanno sottoscritto l’intesa con lo Stato e per quelle che non l’hanno fatto, la legge opera comunque una discriminazione e rimane quindi incostituzionale. La giurisprudenza in tal senso è chiarissima: le religioni non sono più egualmente libere e ciò viola ben tre articoli della nostra Carta. Questo provvedimento è frutto dell’islamofobia della Lega e dei suoi alleati del centrodestra che, nel tentativo irresponsabile di impedire la realizzazione di moschee, rischiano di ostacolare chiunque intenda esercitare pubblicamente il proprio culto, compresi i cattolici, limitando nei fatti la libertà di tutti.

Questa legge non risolve un solo problema e non limiterà il proliferare di tante Viale Jenner. I musulmani continueranno a pregare per strada, negli scantinati o in centri culturali spesso fatiscenti e difficili da controllare, come hanno fatto fino ad ora. Verranno colpite, invece, tutte le altre confessioni religiose, compresa quella cattolica, che dovranno sottostare agli aggravi burocratici introdotti con questa legge. Sarà molto più difficile costruire nuovi luoghi di culto o semplicemente cambiare destinazione d’uso di edifici già esistenti. È mai possibile che per avere un nuovo oratorio si dovrà effettuare la valutazione ambientale strategica? Questa legge è un clamoroso errore, utile solo a fomentare lo scontro tra cittadini, prima che tra religioni, esattamente ciò che fa comodo alla Lega.

Legge anti moschee, Alloni (PD): “Vogliamo un parere dell’ufficio legale. La proposta è incostituzionale”

Il Pd ha chiesto un parere legale agli uffici giuridici del Consiglio regionale sul progetto di modifica della legge 12 del 2005 per la parte ormai nota come “legge anti moschee” presentata dalla Lega Nord. A richiederlo, oggi pomeriggio, il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni in Commissione Territorio dopo il resoconto fatto sul testo dal relatore Anelli. “Noi crediamo che ci siano motivi di incostituzionalità in questa legge – spiega l’esponente del Pd -. Diversi sono i motivi che ci fanno dubitare della sensatezza della legge. Innanzitutto non può essere una norma legata all’urbanistica a stabilire se è morale o no costruire un luogo di culto. In questa legge non si fa mai riferimento ad un tipo di religione ma si va a colpire indistintamente non solo le moschee, come vorrebbe la Lega, ma anche la costruzione o la ristrutturazione di nuove chiese ed oratori. Inoltre – continua l’esponente del Pd – è mai possibile fare un referendum ogni qual volta si voglia prevedere la costruzione di un nuovo luogo di culto? In una legge urbanistica non si può prevedere per obbligo questo tipo di consultazione, è il comune che decide in base ai suoi statuti e regolamenti se sentire o no la popolazione. A noi sembra una follia, vogliamo avere il parere dell’ufficio legale della Regione”.