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Nutrie, CARRA E ALLONI (PD): “GRAZIE AL NOSTRO EMENDAMENTO 500MILA EURO PER I PIANI DI ERADICAZIONE”

“Grazie al nostro emendamento, approvato a maggioranza, contrario solo il relatore, abbiamo fatto inserire nell’assestamento di bilancio di Regione Lombardia 500mila euro per i piani di eradicazione delle nutrie”, lo annunciano soddisfatti Marco Carra e Agostino Alloni, consiglieri regionali del Pd, rispettivamente capogruppo e componente della VIII Commissione Agricoltura, al termine della seduta in cui si è votato il documento contabile.

“Nonostante il parere contrario del relatore, appartenente al gruppo Maroni Presidente, i cui altri componenti sono stati, invece, completamente d’accordo con noi, e alcuni tentativi sventati della maggioranza di far passare come inammissibile l’emendamento, anche grazie al parere positivo dei tecnici della Giunta la nostra richiesta di rimpinguare decisamente il fondo per combattere il fenomeno è passata – proseguono Carra e Alloni –. Il mezzo milione di euro di risorse è stato perciò inserito nel capitolo sulle attività di controllo veterinario e coordinamento dei piani veterinari regionali, nel quale non era ben chiaro quanto fosse utilizzabile per l’eradicazione. Adesso, invece, grazie al Pd, Regione Lombardia ha un fondo ben preciso destinato a questi specifici piani che hanno bisogno di adeguate risorse altrimenti non riescono a essere minimamente incisivi. Ce lo chiedono gli agricoltori, ma anche tanti cittadini che risiedono nelle zone invase dalle nutrie”.

Nutrie, ALLONI (PD): “GRAZIE ALLA NOSTRA INTERROGAZIONE, REGIONE LOMBARDIA FA APPARIRE I 300MILA EURO”

“Grazie alla nostra interrogazione la Giunta regionale è stata costretta a impegnarsi con le Province nel recuperare i 150mila euro mancanti, anche se già promessi nero su bianco in una delibera, per l’eradicazione delle nutrie”, lo annuncia con soddisfazione Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, dopo che stamattina, in Aula, è giunta la conferma da parte dell’assessore Fava dell’impegno di Regione Lombardia a mettere a bilancio, come promesso, l’intera cifra di 300mila euro. “In realtà, la seconda tranche di 150mila euro verrà erogata nei primi mesi del 2016, pur facendo parte della gestione del 2015, ma l’assessore si è ulteriormente impegnato con noi a reperire altrettanti fondi, ossia 300mila euro, da trasferire alle Province per il 2016”, assicura Alloni.

Ecco la cronistoria che ha portato il Gruppo regionale del Pd a sollecitare nuovamente Regione Lombardia sul tema nutrie: nel dicembre del 2014 viene approvata la legge per il contenimento e l’eradicazione della nutria che stanzia 150mila euro per quell’anno. Una mozione del giugno scorso, sempre del Pd, impegna la Giunta a emanare il Piano regionale triennale e le linee guida e a trovare risorse per il 2015 almeno pari a quelle per il 2014, non ancora utilizzate. Il 14 luglio la Giunta approva, con una delibera, il Piano regionale 2015-2017 nel quale vengono allocate risorse pari a 300mila euro, ovvero quelle previste per il 2014 sommate a quelle del 2015.
“Ma nell’incontro del 20 ottobre con il tavolo tecnico di coordinamento, cui partecipano anche gli enti locali, si annuncia che le risorse a disposizione per quest’anno, per altro non ancora erogate, sono solo 150mila euro”, aggiunge Alloni.

Da qui la decisione di presentare l’interrogazione a risposta immediata trattata oggi: “E proprio stamattina la Giunta ha comunicato alle Province di aver modificato la somma a disposizione che è passata magicamente a 300mila euro – rivela il consigliere Pd –. E lo ha detto anche l’assessore all’Agricoltura stamattina in Aula, confermando la novità, e parlando lui per primo di ‘magia’, lasciando cioè sottintendere che qualche errore evidentemente c’è stato. O forse la Regione ci ha provato. Ma noi eravamo pronti a vigilare”.
E nel frattempo, fa notare, infine, Alloni “il fenomeno sta montando e l’inattività fa sì che il numero degli esemplari aumenti a dismisura, facendo di conseguenza lievitare paurosamente anche i costi”.

Nutrie, Alloni (PD): “Regione emetta ‘ordinanza-tipo’ per i comuni. Il rischio è anche sanitario”

Seguire l’esempio di Emilia Romagna e intervenire, come Regione, dando gli strumenti affinché i Comuni possano emettere ordinanze che permettano di proseguire con i piani di contenimento già messi in campo in questi anni delle Province. È quello che ha chiesto oggi, mercoledì 8 ottobre 2014, in VIII Commissione Agricoltura, Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, a margine della seduta, insistendo sulla necessità di sveltire le pratiche in attesa dei regolamenti attuativi delle novità normative nazionali.

“Regione Emilia Romagna ha predisposto uno schema di ordinanza tipo e lo ha inviato a tutte le amministrazioni comunali, che possono poi renderlo operativo nelle situazioni in cui la diffusione dell’animale sia particolarmente significativa e costituisca una grave minaccia per le arginature di fiumi e canali, nonché per le colture agricole – fa sapere Alloni, carte della Regione confinante alla mano –. Secondo lo schema di ordinanza, che ha ottenuto il parere favorevole dell’Ispra (l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale), i piani di controllo comunali dovranno contenere le motivazioni dell’intervento e potranno coinvolgere tutte le tipologie di personale già previsto dai piani provinciali”.

Nel caso della Lombardia, Alloni ricorda che, sul piano delle motivazioni, “non ce ne sono solo di origine idraulica e agricola, ma anche sanitaria: la Direzione generale della Sanità ci ha fornito una relazione del Dipartimento di scienze veterinarie dell’Università di Milano in cui si dice espressamente che la nutria è suscettibile a una vasta gamma di infezioni micro e macroparassitarie, dalla salmonella alla leptospirosi. E i rischi sono sia per gli uomini, sia per gli animali domestici e da allevamento, e non da ultimo per gli alimenti che possono essere contaminati. Pensiamo solo a quante carcasse rimangono in campagna e spesso anche nelle nostre cascine, tra farine e foraggi”

E se la preoccupazione è il tipo di intervento, Alloni ha fatto presente che “si continuerebbe con i piani di contenimento provinciali, dunque con le gabbie e con lo smaltimento a carico delle Asl. Per questo erano stati formati mille operatori e ora è tutto fermo in attesa del regolamento”.
Il punto, conclude Alloni, sostenuto in questo anche dal collega Marco Carra, è che “nel frattempo non possiamo permetterci che il fenomeno, già di dimensioni eccessive, vada completamente fuori controllo”.