Assemblea provinciale del 20 gennaio: La relazione del Segretario provinciale Piloni

SITUAZIONE NAZIONALE

Credo sia innegabile che, dopo le primarie, il PD abbia rimesso al centro dell’agenda politica il tema della legge elettorale. E se la riforma, come credo, è una necessità, non possiamo che ritenere positiva questa azione e il ruolo di regia che il PD sta giocando.
Ma il tema non può da noi essere banalizzato con l’opportunità o meno dell’incontro di sabato.
Se la legge elettorale è una priorità, va condivisa con tutti.
E per uno che ha fatto della comunicazione il suo punto di forza, anche la scelta del luogo ha un suo significato.
Il punto, semmai, è un altro. Quale legge elettorale?
La scelta della legge elettorale non può prescindere dal ruolo che il PD vuole giocare. Un ruolo, rimasto ambiguo, che nessuna primaria ha ancora oggi affrontato. Nè quelle del 2009 né quelle dell’8 dicembre.
Non riusciamo a focalizzare l’attenzione sul ruolo del PD. E non è colpa di Renzi. La colpa è nostra che non siamo riusciti a soffermarci sull’identità di questo partito, nella sua essenza più vera.
E non è semplice rispondere a questa domanda, se non risolviamo il problema alla radice.
Se ad ogni elezione il segretario è candidato automaticamente, per quella vocazione maggioritaria, oppure se il segretario può anche non esserlo. Due cose ben distinte e ben diverse, che ad ogni giro di ruota cambiamo in base alle necessità.

Sarebbe invece il caso di mettere un punto fermo anche su questo, se siamo d’accordo che il ruolo di un partito è importante al punto tale da potergli dare una prospettiva.
Se serve stabilità e se l’orizzonte è il 2015, si lavori per questo.
Nella direzione di oggi, la proposta approvata è quella nella quale per la Camera (che sarà l’unica Camera elettiva e quella che darà la fiducia al governo) la distribuzione dei seggi avverrà a livello nazionale, in base ad un sistema proporzionale. Quindi, la ripartizione dei voti tra i vari partiti sarà attribuita in un collegio unico nazionale. Questo sistema servirà a garantire anche le formazioni più piccole. Ma per evitare che il risultato elettorale sia in balia delle formazioni poco rappresentative, è stato pensato uno sbarramento del 5% per i partiti che facciano parte di una coalizione e uno più alto, dell’8%, per i partiti non coalizzati. La governabilità e la stabilità dovrebbero essere assicurate da un premio di maggioranza per la coalizione che raggiunga almeno il 35% dei voti su base nazionale. Il premio ipotizzato consisterebbe in un 18% di seggi in più, che permetterebbe di raggiungere complessivamente il 53% dei seggi, alla coalizione vincente. Nel caso nessuno raggiunga il 35%, ci sarà il ballottaggio (doppio turno).
Una proposta che è frutto di una buona mediazione messa in campo e che ha ascoltato anche altre formazioni, oltre alle voce più critiche all’interno del PD. Rimane sul tavolo la criticità delle liste bloccate, alle quali tutti avremmo certamente preferito il ripristino delle preferenze. E’ ovvio che per il PD questo problema si supera con le primarie, che resta un criterio culturale sul quale insistere.
Detto ciò la cosa più importante rimane la riforma del titolo V della Costituzione, con l’abolizione del senato in una camera delle regioni, e la revisione delle province.
Se riuscissimo ad andare fino in fondo sarebbe certamente un passaggio molto importante per il Paese.

CONGRESSO REGIONALE

Tutto ciò avviene con la fase congressuale ancora aperta, in quanto mancano i livelli regionali.
Il 16 febbraio tutto ciò si concluderà, e siamo invitati ad organizzare in ogni circolo un seggio per permettere a iscritti ed elettori di scegliere il segretario regionale.
Probabilmente le convenzioni non ci saranno, se i candidati, come si prospetta, saranno meno di 3.
Ad oggi c’è la candidatura di Alessandro Alfieri, capogruppo PD in regione, e la possibilità di un’altra candidatura tra le fila Civatiane.
Come sapete, non mi appassionano le tifoserie.
Mi piacerebbe, e l’ho detto anche in segreteria regionale, che nei livelli locali, così come quelli regionali, non si mutuassero le dinamiche nazionali. Candidature “bandiera” non mi appassionano, mentre mi interessa molto di più l’idea di PD che vogliamo costruire in Lombardia. Soprattutto perché la prospettiva non può non essere quella delle elezioni del 2018. La politica dei cosiddetti tempi lunghi.
Mi piacerebbe, a proposito, che da Cremona potesse nascere un documento, una sorta di proposta, su come immaginiamo il PD regionale. Qualche idea a proposito penso possa essere opportuna.
Vi è stato distribuito comunque il regolamento, che non dice nulla di nuovo rispetto a quanto conosciamo.
Domani invieremo una nota a tutti i circoli per organizzare i seggi e chiedo ad ognuno di voi di farvi interprete di questo passaggio. Informo anche che sabato 1 febbraio nel pomeriggio organizzeremo a Cremona alcuni appuntamenti con Alessandro Alfieri. Se ci sono disponibilità di qualcuno di voi ad organizzare incontri o altro, fatemelo sapere.

PASSIAMO ORA A NOI, A CIO’ CHE CI RIGUARDA PIU’ DA VICINO

Innanzitutto non posso e non voglio ignorare il dibattito, se così si può definirlo, che riguarda il PD e Cultura, scaturito in questi giorni sulla stampa. Credo sia utile e necessario un chiarimento.
Ancora una volta, per l’ennesima volta, c’è chi preferisce discutere del nulla piuttosto che di merito. E mi spiace che questo avvenga nel giorno della scomparsa di uno dei più grandi protagonisti della cultura italiana come Claudio Abbado, ed al suo legame con Cremona.
Al di là del titolo, l’intervista che ho rilasciato oggi al quotidiano La Provincia, chiarisce alcune questioni di fondo.
Innanzitutto il metodo: mi sono permesso di definire scomposta (anche se non è stato riportato nell’intervista) la reazione nell’editoriale del Direttore Zanolli. Scomposta perché non c’è nessun documento ufficiale del PD.
Esiste, invece, un canovaccio, ancora in discussione, che è stato venduto come ufficiale e sul quale si stanno costruendo critiche del tutto strumentali.
Un canovaccio che è stato fatto circolare per vendere un’immagine del PD cremonese distorta e assolutamente ideologica. E mi spiace che qualcuno, ancora una volta, invece di riportare il dibattito sui binari giusti, anche solo partecipando agli incontri che si sono fatti, preferisca invece contribuire alla strumentalizzazione.
Già, perché gli incontri ci sono ed è molto semplice parteciparvi, se solo se ne avesse la voglia.
Il merito: ma come si può pensare che il PD non voglia il coinvolgimento dei privati? Lettura assurda e fuori da ogni realtà.
Le sinergie sono vitali ed indispensabili e l’apporto del privato è fondamentale, anzi è da ricercarsi.
Il punto, del tutto politico, è invece quello che sottolinea una totale assenza del ruolo della Politica nelle attività culturali della città. Un’assenza del Comune e della Provincia, che in questi anni, tranne che sulla rete bibliotecaria, hanno fatto pesare il proprio silenzio.
In quest’ottica lo stesso contributo del privato non è stato certamente favorito dall’assenza del pubblico, dalla mancanza di un ruolo di indirizzo e di regia che sono indispensabili per mettere gli interventi.
Mondomusica, tanto per fare nomi e cognomi, è un’opportunità della città e dell’intero territorio. Nessuno lo mette in discussione. Ma senza la presenza del Comune e della Provincia, che non può solo essere una presenza formale, rischia di non essere valorizzato come meriterebbe.
Io parto da un presupposto semplice e chiaro: in un momento di crisi, sulla cultura si deve investire. Le risorse sono poche, ma lo sforzo che la politica, e quindi il Comune, deve mettere in campo, è la capacità di chi sa fare regia, di chi riesce a fare in modo che ogni iniziativa dialoghi con l’altra per permettere alla città e al territorio di essere riconosciuti.
Questo deve fare la politica.
PS: quarant’anni fa la provincia di Cremona si invento il Recitarcantando. Una manifestazione che, per la prima volta, portò la cultura in tutto il territorio, facendolo sentire partecipe della stessa comunità. Una manifestazione che arricchì e caratterizzò il territorio tutto. Ecco cosa deve fare la Politica.

AMMINISTRATIVE CREMONA

Stasera, insieme a questa mia breve relazione, sono a chiedere all’assemblea, per conto della segreteria provinciale, di esprimere un voto sul documento distribuito che riguarda le amministrative di Cremona.
So bene che qualcuno, avendolo anch’io fatto in passato, possa chiedere che l’assemblea provinciale non si appiattisca su Cremona. Ed è giusto.
Ma le elezioni della città, oggi più di ieri, assumono una dimensione provinciale anche e soprattutto in vista della riforma delle province. E’ innegabile che Cremona dovrà essere in grado di mettersi a disposizione di tutta la provincia, coinvolgendo Crema e Casalmaggiore, in un’ottica provinciale.
Capite bene quindi che la legittimazione di tutto ciò non può non passare dall’assemblea provinciale.
In città abbiamo già fatto tutti i passaggi necessari, anche pubblici. Lo scorso lunedì la segreteria provinciale si è confrontata a lungo e ha deciso di portare la proposta seguente all’attenzione dell’assemblea.
Di seguito il DOCUMENTO:

Lo scorso lunedì 25 novembre il PD ha promosso pubblicamente un percorso, rivolgendosi principalmente a tutte le forze politiche che criticano l’amministrazione di centrodestra.
Durante questo percorso il PD ha affrontato una serie di incontri dai quali è emersa la volontà da parte di alcune forze (PD, Sel, PSI e la lista civica fare Nuova la città) di organizzare per la prima volta in città l’appuntamento delle primarie.
Primarie di coalizione non solo come appuntamento organizzativo, ma come modalità di apertura, di confronto, di partecipazione democratica per individuare e rafforzare la leadership migliore, auspicabilmente vincente.
Il candidato Sindaco che ne uscirà troverà legittimazione nel progetto e, ancora una volta, nel processo di partecipazione che ne ha determinato la scelta.
Da sempre sosteniamo che le forze politiche, in questo percorso, avranno il fondamentale compito di creare le condizioni, promuovere, indurre, sostenere, facilitare dinamiche partecipative e aggregative. Oltre che, naturalmente, avanzare proposte all’interno del processo partecipativo.
Proprio in quest’ottica vediamo la funzione del partito, perché valorizzando la città, la comunità e le sue componenti, il PD valorizzerà se stesso.
D’altronde è questa la tradizione e la visione riformista che il centrosinistra in città ha sempre promosso e che, oggi, viene rappresentato dal PD.
Ed è questo che il PD continuerà a fare in vista delle prossime amministrative, coerentemente con la sua storia.
Nel solco di questa coerenza, nella ricerca di apertura al nuovo, ai processi partecipativi di democrazia “ dal basso” e di elaborazione programmatica affine, contigua, omogenea alla nostra visione, il PD sosterrà la candidatura di Gianluca Galimberti alle primarie del 23 febbraio prima e nella campagna elettorale poi, trovando in Galimberti la naturale e autorevole candidatura che non solo può essere la sintesi di esperienze e storie differenti, anche di integrazione generazionale, ma che può permettere alla città di riconoscersi in un progetto amministrativo serio e ambizioso, di cui il PD può essere il principale punto di riferimento.
Restituire alla città il ruolo di punto di riferimento, di “guida” e di traino per tutto il territorio cremonese, intraprendere insieme la strada di un nuovo sviluppo.
Ricostruire una comunità unita, orgogliosa, ambiziosa, solidale.
Questi i tre grandi obiettivi che il Partito Democratico ritiene indispensabili affinché Cremona torni ad essere un polo di attrazione di risorse materiali e intellettuali, “centro” e non “periferia” in un territorio, come quello lombardo, che subisce i colpi della crisi ma che ha potenzialità e strumenti per costruire nuove opportunità per tutti.
Saranno pertanto, questi obiettivi, il cardine dell’impegno del PD da qui alle elezioni del 2014 e poi nell’Amministrazione comunale che da esse nascerà.
Obiettivi che sono ancora più importanti se inseriti nel contesto di grave crisi economica e sociale che stiamo attraversando e i cui effetti si fanno sentire anche nella nostra città.
Il percorso e il progetto che intendiamo costruire saranno, tuttavia, fortemente incentrati anche sulla concretezza, sui progetti da realizzare, sulla ragionevolezza e il buon senso. Sapendo che un programma non è una gabbia ma deve restare sufficientemente aperto per adattarsi a una realtà che cambia repentinamente e al di là di ogni possibile previsione.
Per questi motivi concorreremo e metteremo a disposizione idee e progettualità chiare, con l’obiettivo di affrontare le tante difficoltà e le sfide che la città e il territorio tutto hanno dinnanzi.
Nelle prossime settimane, inoltre, inizieremo il confronto necessario che porterà alla presentazione di una lista del PD. Una lista forte, autorevole, rappresentativa e aperta, che saprà essere naturale punto di riferimento dell’intera coalizione.

Su questi punti chiediamo all’assemblea provinciale di esprimersi e di iniziare così la campagna elettorale.

Permettetemi infine un breve passaggio su alcune questioni sul tavolo, che sono oggetto di un intenso lavoro che in queste settimane si sta facendo, coinvolgendo i vari livelli.

NOTIZIE UTILI SULLE QUALI SI STA LAVORANDO

  • Corso formazione e Nuove forme di comunicazione. Come dichiarato, in queste settimane abbiamo lavorato sia per mettere a disposizione del partito e non solo nuove forme di comunicazione, ma anche la proposta di un corso di formazione.
  • Dal 3 febbraio sarà disponibile un nuovo sito, e anche lo strumento della newsletter, che avrà scadenza quindicinale e che sarà a disposizione di tutti i circoli e iscritti. Oltre agli strumenti FB e Twitter.

Il corso di formazione, invece, partirà sabato 1 febbraio. Tra due settimane.
Domani invieremo a tutti i nostri contatti le proposte, i giorni, i temi , etc. Chiediamo a tutti di far girare la voce il più possibile. Chiedo poi a chi ci ha lavorato, che ringrazio, di parlarne.

ENTI LOCALI

Giovedì si terrà una riunione del dipartimento Enti Locali, per fare il punto della situazione sui 91 comuni che andranno al voto.
Oltre a Cremona e Casalmaggiore, particolare attenzione l’avrà Soresina. Infatti l’appuntamento di Soresina è un tassello molto importante per quanto riguarda il governo dell’intero territorio provinciale.
Ci sono poi molte situazioni sul territorio, ognuna con le sue caratteristiche e complicazioni. Molte legate a dinamiche personali difficili da gestire. Chiedo quindi a tutti i membri dell’assemblea di mettersi a disposizione dei singoli segretari dei circoli che fanno riferimento ai comuni che vanno al voto.

DUE PARTITE TERRITORIALI IMPORTANTI

RIFIUTI
La giunta Salini in data 23 dicembre 2013 ha approvato la delibera riguardante “la proposta di piano provinciale di gestione dei rifiuti della provincia di Cremona”.
Il piano, dopo aver avviato il procedimento di Vas, organizzato diversi momenti di confronti con i soggetti interessati all’iter di pianificazione, e aperto i termini per la presentazione delle osservazioni e contributi (scadenza 3/3/2014), verrà approvato definitivamente nella prossima primavera, a ridosso della fine del mandato.
Come PD stiamo lavorando, insieme al gruppo provinciale e ai sindaci, con l’intento di fornire un contributo importante affinché si tenda ad una gestione unitaria ed integrata dei rifiuti urbani volta a ridurre la tariffazione a carico dei cittadini, attraverso il superamento delle frammentazioni gestionali utilizzando le società all’avanguardia presenti in provincia di Cremona e si prosegua nelle buone pratiche già avviate nei Comuni, valorizzando l’impegno promosso dai Sindaci e dai cittadini cremonesi. Un impegno che persegue l’obiettivo di superare a tendere l’inceneritore di Cremona, per il quale occorre individuare progetti e soluzioni alternative, e completare e ammodernare la filiera degli impianti già presenti ipotizzando un impianto di selezione spinta per la plastica e per i rifiuti ingombranti.
E’ innegabile che in questa partita gioca un ruolo fondamentale il futuro di LGH. Su questo ho chiesto un incontro ai segretari delle federazioni di Como e Monza per un confronto, nel merito, circa l’eventuale aggregazione di cui abbiamo avuto notizia sulla stampa.

PADANIA ACQUE
Oltre ai rifiuti, l’altra grande partita è quella che riguarda il ciclo Idrico integrato.
Prima una nota dolente. E’ per me motivo di rammarico vedere che, finalmente, si sta concludendo l’operazione di costituzione di un unico soggetto provinciale sotto la guida amministrativa del centrodestra. E mi riferisco alla provincia. Per anni noi abbiamo governato questo ente, ma non siamo riusciti a concludere questa importante e necessaria operazione.
Rimarcando l’importanza e l’urgenza di questa operazione, abbiamo cercato, soprattutto negli ultimi mesi, di riportare l’operazione nella giusta direzione.
Lo scorso giovedì il tavolo idrico ha licenziato la bozza di Statuto della nuova società che andrà in ogni consiglio comunale. Si tratta di un’operazione che è stata condivisa e nella quale come PD abbiamo portato un contributo importante. Sia nell’impianto generale, sia per i criteri di coinvolgimento dei sindaci.
Avremmo preferito anche che durante l’ultima assemblea si potesse procedere alle nomine delle nuove governance. Durante il mese di dicembre non sono mancati gli incontri, anche con i nostri sindaci, per prendere le dovute decisioni, oltre per costruire la condivisione necessaria.
Al di là di qualche goffo tentativo di giustificazione che ho letto sulla stampa, purtroppo le difficoltà tutte interne al centrodestra, non hanno permesso di chiudere la partita.
Difficoltà che rispetto, sia chiaro. Ma proprio per questo rispetto, è bene dirsi anche le cose come stanno. L’ultima assemblea dei sindaci, che non ha provveduto alle nomine, è rimasta comunque “aperta” proprio per evitare che la tempistica di costituzione della società fosse allungata.
Per questo, grazie alla pazienza dei sindaci, è stato possibile convocare a pochi giorni di distanza il tavolo idrico affinché licenziasse la bozza di Statuto. Un rischio, quello di rimandare questa pratica, che era sul tavolo ma che abbiamo contribuito ad evitare.
Ora si chiuda al più presto la partita della Governance. Proprio oggi abbiamo fatto un incontro con i nostri sindaci, soprattutto per condividere le proposte in merito.

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