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EDILIZIA SCOLASTICA: A CHE PUNTO SIAMO. di Cinzia Fontana

Il piano di edilizia scolastica, che nel biennio 2014-2015 ha destinato 1,2 miliardi di euro per le scuole del nostro Paese (di cui 7 milioni euro nella provincia di Cremona), è in gran parte realizzato o in corso di realizzazione.
Tale piano – suddiviso in tre filoni principali: #scuolebelle, #scuolesicure e #scuolenuove – si è ulteriormente arricchito nel corso di quest’anno grazie a risorse aggiuntive disponibili: fondi Bei, fondo Kyoto, fondi Inail, risorse previste nella Legge “La buona scuola”.
Ma sono soprattutto la programmazione nazionale delle priorità, la trasparenza e il monitoraggio, ad essere diventati gli elementi centrali per una gestione efficace e rigorosa delle risorse, prima disperse in mille rivoli e di cui i cittadini non conoscevano l’esatta finalizzazione.
L’anagrafe dell’edilizia scolastica, diventata realtà dopo vent’anni, la programmazione unica degli interventi, il recupero di risorse non utilizzate, il coinvolgimento della Banca europea degli investimenti e dell’Inail: è il segno che sull’edilizia scolastica si sta finalmente facendo sul serio.
Il Governo e il PD hanno messo questo tema in testa alle priorità da affrontare, convinti che tra le infrastrutture più importanti di un Paese primeggi proprio quella scolastica. E l’apertura di tanti cantieri ne è la migliore risposta.

Nelle pagine seguenti ho cercato di tracciare un quadro delle risorse e dei fondi attivati.

7 agosto 2015  
PIANO EDILIZIA SCOLASTICA 2014/2015

Il piano, partito a luglio 2014 e in gran parte realizzato, è composto da tre principali filoni:

#SCUOLEBELLE
(per piccoli interventi di manutenzione ordinaria)

– anno 2014: per un importo complessivo di 150 milioni euro sono stati finanziati interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale, suddivisi su più di 7.000 plessi scolastici (il 94% degli interventi è stato realizzato).
– anno 2015: 130 milioni euro sono previsti dalla legge di stabilità per il primo semestre 2015 per il finanziamento di interventi su più di 5.000 scuole.

Per le scuole della nostra Provincia:
destinati circa 50.000 euro
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#SCUOLESICURE
(per manutenzione straordinaria, bonifica amianto, ristrutturazione, messa a norma)

– Con la delibera Cipe del 30 giugno 2014 sono stati stanziati 400 milioni euro per più di 1.600 interventi, di cui 1.500 già aggiudicati.
Per tali interventi, nel “decreto enti locali” (DL 78/2015) è stata prevista la possibilità per gli enti locali di richiedere – entro il 30/6/2015 – l’esclusione dal Patto di Stabilità delle spese derivanti da stanziamenti di bilancio e/o contrazione di mutuo.
– Con i 150 milioni euro del Decreto del ‘Fare’ (DL 69/2013) sono stati finanziati circa 700 interventi dei quali il 60 % conclusi e il 33% avviati. Altri 115 nuovi cantieri delle graduatorie del Dl del ‘Fare’ stanno per essere finanziati grazie ai ribassi d’asta e all’efficace monitoraggio nazionale (il decreto è in corso di pubblicazione).

Per le scuole del nostro territorio:
– destinati circa 3.300.000 euro ai Comuni
– destinati 425.000 euro alla Provincia
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#SCUOLENUOVE
(interventi di nuova edificazione o di ristrutturazione)

– Sbloccati i vincoli del Patto di stabilità ai Comuni per interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili per 244 milioni euro nel biennio 2014-2015.
– Sbloccati i vincoli del Patto di stabilità alle Province per 100 milioni euro nel biennio 2015-2016 (il decreto è in corso di pubblicazione).

Per le scuole del nostro territorio:
– 2.300.000 euro di sblocco Patto ai Comuni
– 650.000 euro sblocco Patto alla Provincia

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PROGRAMMAZIONE NAZIONALE 2015-2017

La programmazione nazionale unica degli interventi è basata sulle priorità indicate dalle Regioni, sentiti gli enti locali, e inserite in una graduatoria con validità triennale, che sarà comunque aggiornata annualmente.
Per il periodo 2015-2017 l’elenco approvato prevede oltre 6.000 interventi, per un fabbisogno totale di 3,7 miliardi di euro.
I progetti saranno finanziati con:
– mutui BEI (Banca Europea Investimenti)
– risorse della quota dell’8 per mille destinate all’edilizia scolastica
– fondi della protezione civile
– recupero risorse non utilizzate da vecchie procedure

ANAGRAFE EDILIZIA SCOLASTICA

A vent’anni dall’entrata in vigore della legge n. 23/1996, che aveva istituito l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, la fotografia completa di tutti gli edifici scolastici diventa finalmente realtà.
La reale conoscenza dello stato dei nostri istituti consente di programmare e investire al meglio le risorse disponibili, nonché di controllare e verificare le condizioni delle singole scuole.
Sul sito del Ministero dell’istruzione viene dedicata una sezione – “Scuole in chiaro” – da cui sarà possibile visionare lo stato di salute degli edifici.

FONDI BEI
(per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico e per la costruzione di nuovi edifici scolastici o palestre)

Si tratta di mutui trentennali concessi dalla Bei con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato. La disponibilità di Bei permette di finanziare gli interventi inseriti nella programmazione nazionale triennale fino ad un massimo di 940 milioni euro.
Stanno per essere pubblicati nei prossimi giorni i decreti di assegnazione delle risorse relative ai cantieri del 2015, che riguarderanno circa 1.200 interventi rientranti fra quelli che le Regioni hanno indicato come prioritari nella programmazione per l’edilizia scolastica.

Per le scuole del nostro territorio:
dovrebbero essere finanziate opere per un importo richiesto di circa 4.000.000 euro

FONDO KYOTO
(finanziamento a tasso agevolato per l’efficientamento degli edifici scolastici)

In base al DL 91/2014, dal 25 giugno 2015 possono essere presentate le domande per contrarre mutui a tasso agevolato pari allo 0,25% avvalendosi di Cassa Depositi e Prestiti, per finanziare interventi per il miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica negli edifici scolastici.
Possono beneficiare dei finanziamenti i soggetti pubblici proprietari di immobili pubblici o che hanno a titolo gratuito o oneroso l’uso degli immobili destinati all’istruzione scolastica (compresi gli asili nido) e all’istruzione universitaria, nonché di edifici pubblici dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Inoltre possono beneficiare dei finanziamenti progetti di investimento presentati dai fondi immobiliari di investimento chiusi costituiti da Comuni o Province per l’edilizia scolastica.
Il finanziamento complessivo a disposizione ammonta a 350 milioni euro, l’importo massimo finanziabile per singolo edificio non può superare i 2 milioni euro e la durata massima del finanziamento non può essere superiore ai 20 anni.
Le domande dovranno essere inviate entro 90 giorni – quindi entro il 23 settembre 2015 – ai seguenti indirizzi di posta certificata:
– al ministero dell’Ambiente – Direzione per il clima e l’energia: fondokyoto@pec.minambiente.it
– ed in copia alla Cassa Depositi e Prestiti: cdpspa@pec.cassaddpp.it

INVESTIMENTI INAIL PER IMMOBILI
DI UTILITA’ SOCIALE

Sulla Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2015 è stato pubblicato l’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse rivolto ad amministrazioni locali per realizzare iniziative immobiliari di elevata utilità sociale tramite investimenti Inail.
Le tipologie di edifici interessati comprendono: strutture scolastiche, residenze universitarie, strutture sanitarie e assistenziali, uffici pubblici.
Gli interventi riguarderanno il completamento di nuovi edifici i cui lavori siano già in corso, ma anche progetti immediatamente cantierabili relativi a nuove costruzioni, o la messa a norma di edifici esistenti.
L’Inail si farà carico dei costi dell’operazione, richiedendo alle amministrazioni di corrispondere un canone di locazione determinato nella misura del 3% del costo complessivo dell’opera di cui acquisisce la proprietà.
Saranno ammessi alla programmazione investimenti con un costo complessivo non inferiore a 3 milioni euro.
Le domande dovranno essere trasmesse entro il 15 settembre 2015 all’indirizzo investimentisociali@governo.it

LE MISURE PER L’EDILIZIA SCOLASTICA
NELLA LEGGE “LA BUONA SCUOLA”

– SCUOLE INNOVATIVE
I 300 milioni euro previsti nel decreto del ‘Fare’ del Fondo Inail vengono destinati alla realizzazione di scuole altamente innovative.
Viene indetto dal Ministero dell’istruzione un grande concorso aperto ai progettisti per immaginare scuole innovative dal punto di vista architettonico e tecnologico, dell’efficientamento energetico, della sicurezza, caratterizzate da ambienti di apprendimento per una nuova didattica e dall’apertura al territorio.
Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge sulla “Buona Scuola” – quindi entro il 15 agosto 2015 – le risorse vengono ripartite tra le Regioni, individuando i criteri per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse degli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento e interessati alla costruzione di una scuola innovativa.
Entro i 60 giorni successivi, le Regioni selezionano fino a 5 interventi sul proprio territorio.
Gli enti locali possono affidare i successivi livelli di progettazione ai vincitori del concorso.

– PREVENZIONE CROLLO SOFFITTI
Vengono stanziati 40 milioni euro per finanziare indagini diagnostiche al fine di garantire la sicurezza e di prevenire eventi di crollo di solai e controsoffitti negli edifici scolastici.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge sulla “Buona Scuola” – quindi entro il 14 settembre 2015 – saranno stabiliti i termini e le modalità per l’erogazione dei finanziamenti agli enti locali, tenendo soprattutto conto della vetustà degli edifici valutata in base ai dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica.

– RECUPERO RISORSE NON UTILIZZATE
E’ prevista una grande operazione di monitoraggio delle diverse fonti di finanziamento attivate negli ultimi 30 anni, al fine di verificare risorse assegnate ma ancora non utilizzate alla data di entrata in vigore della Legge sulla “Buona Scuola” (16 luglio 2015).
Il recupero di eventuali risorse saranno comunque destinate agli interventi previsti nella Programmazione nazionale triennale sull’edilizia scolastica.
Le risorse fanno riferimento ai finanziamenti attivati dalle seguenti misure:
o DL 318/86, Legge 430/91, Legge 431/96, Legge 23/96: entro 60 giorni gli enti locali trasmettono il monitoraggio degli interventi realizzati, pena la revoca delle risorse ancora da erogare;
o Legge 296/06: entro 60 giorni le Regioni forniscono il monitoraggio dei piani di edilizia scolastica annualità 2007-2008-2009, pena la mancata successiva assegnazione di ulteriori risorse statali. Le economie restano nella disponibilità delle Regioni;
o Legge 289/02 (assegnate con delibere Cipe n. 102/04, n. 143/06 e n. 17/08): entro 60 giorni, e comunque non oltre il 31 dicembre 2015, i lavori eseguiti devono essere rendicontati, per poter usufruire delle economie derivanti dai ribassi d’asta;
o DL 185/08 (assegnate con delibera Cipe n. 32/10) e Legge 183/11 (assegnate con delibera Cipe n. 6/12): se le aggiudicazioni provvisorie dei lavori non saranno effettuate entro 180 giorni, le risorse saranno revocate;
o Legge 191/09: saranno revocate le risorse per le quali non sono assunte obbligazioni giuridicamente vincolanti.

– MISURE DI ACCELERAZIONE PROCEDURE
Viene stabilito il termine di 45 giorni per ottenere tutti i pareri, visti e nulla osta, anche tramite conferenza dei servizi, riguardanti gli interventi di estrema urgenza per la messa in sicurezza degli edifici scolastici di ogni ordine e grado, comprensive di nuove edificazioni sostitutive di manufatti non rispondenti ai requisiti di salvaguardia della incolumità e della salute della popolazione studentesca e docente. Trascorso tale termine, i pareri si intendono acquisiti con esito positivo.

– CREDITO D’IMPOSTA DEL 65%
Per le erogazioni liberali destinate agli investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove scuole o la manutenzione di quelle esistenti, spetta un credito d’imposta del 65% delle erogazioni effettuate negli anni 2015 e 2016, e del 50% per quelle effettuate dal 2017.
L’agevolazione sarà ripartita in tre quote annuali. L’importo massimo su cui calcolare il credito d’imposta è pari a 100.000 euro per ciascun anno.
Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche, agli enti non commerciali e ai soggetti titolari di reddito d’impresa.

scarica l’articolo: quadro edilizia scolastica (2)

Festa de l’Unità di Ombrianello 2015 (Crema). Ecco il programma

Da venerdì 21 agosto a mercoledì 2 settembre torna la Festa de l’Unità di Ombrianello, a Crema.
Di seguito il ricco programma:

VENERDI’ 21 AGOSTO
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SABATO 22 AGOSTO
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DOMENICA 23 AGOSTO
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LUNEDI’ 24 AGOSTO
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MARTEDI’ 25 AGOSTO
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MERCOLEDI’ 26 AGOSTO
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GIOVEDI’ 27 AGOSTO
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VENERDI’ 28 AGOSTO
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SABATO 29 AGOSTO
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DOMENICA 30 AGOSTO
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LUNEDI’ 31 AGOSTO
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MARTEDI’ 1 SETTEMBRE
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MERCOLEDI’ 2 SETTEMBRE
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In corso le Festa de l’Unità di PANDINO e CASALBUTTANO. #feste2015

In questi giorni sono in corso due feste de l’unità molto importanti in provincia di Cremona: Pandino e Casalbuttano.

A PANDINO la Festa si tiene nell’area esterna del castello Visconteo, fino a lunedì 17 agosto.
Ecco il programma: pan

A CASALBUTTANO presso il campo sportivo, fino a martedì 18 agosto.
Ecco il programma:

MAN CBU 2015-stampa
MAN CBU 2015-stampa

Da giovedì 27 agosto si terrà invece la Festa de l’unità di SOSPIRO, fino a domenica 30 agosto.

Immigrati, PD: “Da Forza Italia inutili mozioni in stile lepenista!”

Il punto è uno solo. Vogliamo provare, anche nei nostri territori, a dare una mano nel gestire il flusso dei migranti, o si preferisce subirlo, ognuno giocando sulla polemica di turno nella speranza di qualche tornaconto elettorale?
Una volta risposto a questa domanda, ci si muove di conseguenza.
Noi crediamo che Prefettura e Sindaci, con il sostegno della Politica, debbano governare la situazione.
A questo servono gli incontri tra i Sindaci e il Prefetto a Crema e a Cremona. A coinvolgere le Amministrazioni locali, a coordinare i territori, proprio per non far cadere sulla testa delle comunità decisioni dall’alto.

Non siamo di fronte a un’invasione di clandestini ma alla gestione di alcune centinaia di profughi che le nostre comunità integrate sono in grado di svolgere con capacità e in sicurezza. Tra i compiti dei Sindaci vi è anche quello di collaborare lealmente con lo Stato. L’intesa tra le Istituzioni della Repubblica è fondamentale e nessuno può sottrarvisi.

Il problema c’è e va affrontato comunque, meglio farlo insieme.

Le mozioni fotocopia di Forza Italia in stile lepenista non aiutano e allontanano la capacità di affrontare la questione perché contrappongono Sindaci e Prefetto.

Perciò sono inaccettabili nel merito e nel metodo, oltre che essere semplicemente inattuabili in una società liberale.

Matteo Piloni
Segretario federazione PD Cremona

Luciano Pizzetti
Sottosegretario per le Riforme

Cinzia Fontana
Deputata PD

Agostino Alloni
Consigliere regionale PD

Riforma sanità. Alloni (PD): “è una grande incompiuta, migliorata dal lavoro delle opposizioni”

Nella riforma della sanità lombarda, che sarà approvata questa sera in Consiglio regionale dopo un lungo confronto, il Pd ha ottenuto ben sette delle dieci richieste di modifica avanzate alla vigilia dell’inizio della discussione in Aula. Il duro ostruzionismo delle opposizioni, che hanno presentato 25mila ordini del giorni e quasi tremila emendamenti, ha portato Maroni ad accettare di intavolare una trattativa che ha portato numerosi risultati.
Ecco i punti che sono stati recepiti:

1. I superticket su visite ed esami saranno modulati per reddito e saranno esenti i cittadini con reddito familiare fino a 30mila euro.
2. I manager sanitari non saranno più scelti liberamente alla Giunta ma la scelta dovrà avvenire all’interno di una short list (ampia da due a tre volte il numero delle figure da nominare) selezionata da una commissione indipendente secondo criteri di merito. Gli stessi manager saranno poi valutati attraverso indicatori di risultato che riguardano l’efficienza, la qualità dei servizi, la riduzione delle liste d’attesa e gli esiti sulla salute dei cittadini e non più esclusivamente il rispetto dei budget;
3. L’Agenzia di Controllo potrà verificare che l’appropriatezza delle cure effettuate. Sarà nominata dai gruppi di minoranza.
4. I DRG per le prestazioni più complesse saranno graduati secondo standard di qualità delle cure: le strutture saranno premiate o penalizzate in base all’adesione o meno a criteri che misurano le performance, i tempi di attesa e la qualità, premiando le migliori prassi e penalizzando le peggiori;
5. Le funzioni non tariffate (un miliardo di euro l’anno erogato secondo criteri discrezionali), alla base di molti scandali, saranno ridotte drasticamente, limitate ai pochi casi in cui la tariffazione è davvero impossibile.
6. Sarà incentivata la possibilità di prenotare visite ed esami, pagare il relativo ticket e ottenere i referti on-line, oppure direttamente in farmacia;
7. Sono stati reintrodotti i distretti sociosanitari, attraverso i quali i sindaci e le conferenze dei sindaci parteciperanno alla programmazione dei servizi sociosanitari del loro territorio. Tuttavia questi afferiranno alle ATS e non alle ASST, come avrebbe voluto il Pd.

Inoltre, sempre al tavolo tra i relatori e le opposizioni, sono stati inseriti in legge il piano regionale della prevenzione, che la prima formulazione cancellava, e l’osservatorio epidemiologico. Sono invece state respinte le proposte di cancellare le Ats in un’ottica di semplificazione e di istituire i piani sociosanitari territoriali.

Questo il commento del consigliere regionale del Pd Agostino Alloni: “Incassiamo alcuni risultati molto importanti, in primis la riforma dei ticket che saranno finalmente un po’ più equi, come il Pd chiede da anni. Avremo anche una sanità meno condizionata dalla politica e strumenti per scongiurare gli scandali del passato. Possiamo dire senza timore di smentite che il contributo dell’opposizione ha migliorato notevolmente il testo della maggioranza. Ma rimane una riforma a metà che non convince su molti punti, partita con grandi ambizioni ma alla fine la montagna ha partorito un topolino. Almeno per quanto riguarda il cremasco siamo riusciti comunque, a partire dal nostro primo emendamento, a raccogliere le istanze che arrivavano dal basso, correggendole appena in tempo: l’istituzione della Asst di Crema all’interno della ATS della Val Padana, è stata ottenuta, oltre che col nostro impegno, anche grazie al presidio dei sindaci che non hanno mancato di portare in Aula tutta la contrarietà del territorio sulla riorganizzazione della rete che avrebbe eliminato il distretto cremasco”.