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Michel Marchi, sindaco di Gerre de Caprioli, nuovo Presidente Dipartimento Piccoli Comuni Anci Lombardia

Michel Marchi, Sindaco di Gerre de’ Caprioli (Cr), è il nuovo Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni – Montagna – Unioni Dei Comuni – Forme Associative di Anci Lombardia. La nomina è avvenuta nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione, lo scorso 18 maggio.

“All’avvio di questo mio nuovo incarico voglio innanzitutto ringraziare Ivana Cavazzini che ha guidato prima di me questo Dipartimento con molto impegno e dedizione – dichiara Marchi – Il mio lavoro continuerà in questa direzione, per favorire la concretizzazione di reali gestioni associate e per sostenere la nascita di Unioni di comuni, con un’attenzione particolare verso i processi di fusione di Comuni. L’auspicio del Dipartimento deve essere quello di diffondere tra i Comuni una reale conoscenza della normativa, al fine di capire i concreti vantaggi derivanti dall’avvio di politiche associative.
Per incontrare e conoscere gli Amministratori lombardi e per confrontarci con loro sulle questioni più rilevanti, abbiamo organizzato per il prossimo 20 giugno l’Assemblea regionale dei piccoli Comuni, a cui seguirà l’Assemblea nazionale il 10 luglio. Sono momenti, importanti che ci permetteranno di conoscere il clima che si respira nei piccoli centri di Lombardia. Ci auguriamo quindi la più ampia partecipazione e per questo invito tutti a partecipare.
In Lombardia, in quest’ultimo anno, hanno iniziato a lavorare moltissimi Amministratori, spesso al loro primo mandato, animati dal desiderio di innovare e migliorare la macchina comunale. Mi auspico che questo possa fare da volano alla diffusione di una sensibilità nuova verso le politiche associative, per favorire la loro applicazione volta all’efficientamento dei Comuni.”

“Mi pare un’ottima scelta e sono contento che Michel abbia dato la sua disponibilità. – commenta Matteo Piloni, segretario provinciale del PD di Cremona – E’ appassionato e ha voglia di fare, oltre che di imparare e mettersi a disposizione. Qualità indispensabili che, sono certo, gli permetteranno di fare un ottimo lavoro.”

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L’ASL DI CREMONA TAGLIA SUI PRELIEVI DEL SANGUE A DOMICILIO. ALLONI (PD) ANNUNCIA INTERROGAZIONE IN REGIONE: “COLPITI I PIÙ DEBOLI, QUELLA DECISIONE VA RITIRATA”

Dal primo di maggio niente più prelievi del sangue a domicilio per i cittadini della provincia di Cremona. Non importa se anziani, cronici e con difficoltà conclamate. Lo ha deciso l’Asl provinciale e lo ha comunicato con una circolare a tutti i medici di base: cambiano le regole, avranno diritto a questo servizio, ormai trattato come fosse un privilegio, solo una ristrettissima categoria di pazienti ben definiti, che devono essere al contempo invalidi al 100%, con accompagnamento e infermi. La circolare non lascia dubbi: i pazienti devono essere malati terminali, tali per cui lo spostamento ne mette a rischio la vita, oppure attaccati a macchinari che non possono essere spostati. Per tutti gli altri, anche se anziani, disabili, seriamente malati, non rimane altro che attrezzarsi e andare a fare la coda all’ambulatorio.
Molto duro il commento del Consigliere regionale del Pd Agostino Alloni, che annuncia un’interrogazione in Regione: “L’Asl di Cremona – dichiara – ha deciso di fare economia su persone che hanno gravi difficoltà. E non stiamo parlando di migliaia di privilegiati, ma di un numero limitato di soggetti che hanno un problema importante. Porto l’esempio reale di un anziano di quasi novant’anni, con tre protesi, cardiopatico, in terapia anticoagulante orale e quindi sottoposto a continui controlli, con l’esenzione riconosciuta con validità illimitata. Questa persona dovrà farsi portare all’ambulatorio a fare la coda come se nulla fosse. È una grave ingiustizia, quella decisione deve essere ritirata. Non si risparmia sulla pelle di queste persone!”.

Acque lombarde ALLONI (PD): “FONTANILI, ROGGE E CANALI NELL’UNESCO: TUTTE LE FORZE IN CAMPO PER PORTARE A CASA IL PROGETTO”

Inserire i grandi manufatti idraulici e irrigui della Lombardia nel Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. E’ questo il senso del progetto al quale stanno lavorando URBIM (Unione Regionale Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari per la Lombardia), Consorzi di bonifica lombardi e Regione Lombardia, ora al centro della recente iniziativa del comune di Capralba “La civiltà dell’acqua in Lombardia” (la cui mostra attinente rimarrà aperta la pubblico sino al 17 maggio). Nell’ultima tappa di presentazione del progetto, in provincia di Cremona, è stato specificato come quello verso la tutela sia un percorso lungo e difficile, ma non impossibile da percorrere, per un territorio che ha un primato di presenza e bellezza per numero di impianti, rogge, canali e fontanili. L’importante, come al solito, sarà fare rete.

“E’ importante che il progetto arrivi in porto coinvolgendo tutte le forze interessate e lo stesso Consiglio regionale. Un plauso va comunque al comune di Capralba e al suo sindaco, Gian Carlo Soldati, che sulla tutela dei fontanili e la promozione della risorsa acqua sono da tempo all’avanguardia – ha detto il consigliere Pd Agostino Alloni – . Inserire la civiltà dell’acqua lombarda nell’Unesco significa infatti non solo riconoscere la storia, la scienza e la tecnica presenti in manufatti tuttora essenziali per il funzionamento del sistema idrico regionale, ma anche la necessità di un uso sostenibile delle risorse acqua e suolo, proprio in un momento in cui l’edilizia continua a consumare suolo ed è stato lanciato l’allarme sulle conseguenze della perdita di una risorsa tanto e preziosa: è ora dunque di mettere finalmente in campo politiche forti tese a salvaguardare l’acqua e il territorio come beni comuni, con un impegno che riguardi tutti, comuni, Regione, Consorzi di bonifica, organizzazioni, cittadini”.

SERVIZIO IDRICO: CONTINUA IL PERCORSO VERSO L’UNICA SOCIETA’ DELL’ACQUA

Nell’assemblea di Padania Acque gestione i sindaci della provincia, all’unanimità, hanno dato mandato ai consigli di amministrazione di realizzare “il progetto che preveda i minori rischi, costi contenuti e tempi brevi.” Progetto che dovrà essere consegnato ai soci, e approvato, entro la fine di giugno, tenendo conto dell’indirizzo già espresso dalla maggioranza degli Enti Locali soci nei consigli comunali.

Un mandato chiaro, e una scelta ben precisa, che i sindaci hanno dato per proseguire nel percorso di fusione e costituzione dell’unica società dell’acqua che dovrà nascere entro la fine dell’anno.

Questo importante passaggio di efficentamento, razionalizzazione e risparmio delle aziende partecipate è la risposta alla necessità di poter mettere Padania Acque nelle condizioni di poter costruire il percorso di fusione nel miglior modo possibile, tenendo conto delle ricadute sui territori, vero nodo critico che merita la massima attenzione da parte di tutti.

Gli investimenti sul nostro territorio saranno di 400 milioni nei prossimi 20 anni e saneranno le situazioni di criticità esistenti a cominciare dai comuni a rischio infrazione UE. Anche per questo il PD sta sostenendo con determinazione questo processo, strategico per l’intero territorio provinciale.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona
Francesca Pontiggia, resp. Ambiente PD Cremona

Alloni (PD): taglio del ticket sui farmaci clamoroso flop, esenzione per meno di un decimo dei cittadini previsti I dati della provincia di Cremona

Doveva essere un sollievo dal ticket farmaceutico per 800mila lombardi, lo è stato per 75mila. Meno di un decimo. I lombardi avrebbero dovuto pagare 40 milioni in meno e invece hanno pagato 6,7 milioni in più. Sono queste le misure del flop del provvedimento della Regione Lombardia chiamato pomposamente “Zero Ticket” e pubblicizzato con una campagna massiccia di manifesti costata quasi 300mila euro nel corso del 2014. I dati relativi al periodo 1 aprile 2014 – 31 marzo 2015 sono stati resi noti dall’assessore regionale alla salute Mario Mantovani rispondendo a un’interrogazione del Pd. Il ticket farmaceutico è una voce della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini e costa in media ad ogni lombardo 3,22 euro per ogni acquisto in farmacia. È la quota più alta in Italia.
Il provvedimento “Zero Ticket”, approvato con delibera regionale a fine 2013 ed entrato in vigore ad aprile 2014, comporta l’esenzione dal ticket farmaceutico per i cittadini oltre i 66 anni di età con reddito familiare lordo inferiore a 18mila euro.
I dati relativi alla provincia di Cremona sono leggermente migliori, ma comunque ben lontani dagli obiettivi prefissati: i cittadini che hanno fatto richiesta sono stati solo 4.402, su una platea stimata di aventi diritto di circa 31mila persone, pari al 14%.
I cittadini di Cremona e provincia, quindi, hanno pagato di ticket farmaceutici nel 2014 254mila euro in più rispetto all’anno precedente, a riprova che la misura “zero ticket” non ha avuto effetto.
“Tutti ricorderanno i manifesti della Regione con la scritta “Zero Ticket”. I cittadini devono sapere che si è trattato di costosa propaganda – attacca il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni -. Purtroppo per i lombardi quel taglio è fallito, e dico purtroppo perché il risultato è che hanno pagato più di prima. Certo, ci sono anche i 75mila lombardi che hanno avuto l’esenzione, di cui un po’ più di quattromila nella nostra provincia, ma la Regione si era impegnata per 40 milioni di euro, che oggi sono ancora in cassa con addirittura qualcosa in più, a causa di un evidente errore di valutazione. E intanto non sono stati nemmeno toccati i ticket più pesanti, quelli su visite ed esami, che solo in Lombardia raggiungono la cifra di 66 euro per alcune tipologie di esami, senza distinzione tra chi sta bene e chi tira la cinghia”.
“Maroni ha annunciato un altro taglio dei ticket a breve, vorremmo che questa volta fosse effettivo – continua Alloni -. Ascolti la nostra proposta: esenzione da tutti i ticket regionali per i lombardi con redditi inferiori a 30mila euro e modulazione per fasce di reddito da quella soglia in su, senza elevare gli importi attuali”.

Importo ticket sui farmaci pagati dai cittadini in provincia di Cremona
2013 € 10.080.000
2014 € 10.334.000
+ 254.000 euro pari al 2,5%

Abitanti lombardi da 66 anni in su: 2.005.267
Platea beneficiari annunciata da Maroni: 800.000, pari al 40%
n. esenzioni E14 effettivamente attivate (rilasciate dal 1 aprile 2014 al 31 marzo 2015) 75.102

Abitanti da 66 anni in provincia di Cremona: 77.169
Stima platea beneficiari annunciata da Maroni in provincia di Cremona: 30.867
n. esenzioni effettivamente attivate ASL Cremona (rilasciate dal 1 aprile 2014 al 31 marzo 2015) 4.402