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Commercio equo solidale ALLONI (PD): “UNA LEGGE CHE CONIUGA SVILUPPO SOSTENIBILE E FILIERA CORTA”

Commercio equo solidale
ALLONI (PD): “UNA LEGGE CHE CONIUGA SVILUPPO SOSTENIBILE E FILIERA CORTA”

Anche la Lombardia, da oggi, ha la sua legge sul commercio equo solidale. E’ stata approvata in Aula, all’unanimità, la proposta di legge per il riconoscimento e il sostegno delle organizzazioni del commercio equo solidale, che va a coprire un vuoto normativo che sta per essere colmato anche a livello nazionale. Il testo, che trae origine da una proposta di legge popolare per la quale sono state raccolte quasi 8000 firme, si propone non solo di normare ma anche sostenere tutto il comparto, tutelando in questo modo sia i soggetti promotori che i consumatori.
“Regione Lombardia arriva dopo altre 11 regioni, ma cerca di fare il punto della situazione rispetto a ciò che il commercio equo solidale è diventato in questi anni e introduce un’importante novità che consiste nel fatto che accanto ai prodotti in arrivo dal Terzo mondo, si promuovono anche quelli della filiera corta lombarda di qualità, secondo i requisiti stabiliti dalla legge – ha detto il relatore, consigliere Pd Agostino Alloni – Il progetto individua con precisione soggetti e prodotti che potranno beneficiare dei contributi (a partire dal sostegno ai progetti di promozione nelle scuole fino alle iniziative di cooperazione allo sviluppo). Definisce i requisiti necessari al riconoscimento delle organizzazioni e sancisce i contenuti dell’accordo di lunga durata con i produttori, ossia il pagamento equo dei prodotti acquistati, il miglioramento degli standard ambientali della produzione, la trasparenza della filiera e una serie di obblighi a carico del produttore (come condizioni di lavoro sicure, equa retribuzione e rispetto dei diritti sindacali).
“Il risultato di oggi è ancora più importante, nell’anno di Expo e nell’Anno europeo per lo sviluppo (EYD) e a poche settimane dal via della Fair Trade Week 2015, che vedrà Milano protagonista dell’evento internazionale che ospiterà oltre 300 delegati da ogni continente” ha concluso.

“Si tratta della prima legge che vede il nome del “nostro” consigliere regionale Agostino Alloni, come coordinatore del gruppo di lavoro in IV commissione e RELATORE dello stesso provvedimento – commenta il segretario provinciale Matteo Piloni – Non solo una bella soddisfazione, ma un risultato che dimostra la capacità di Alloni di perseguire obiettivi importanti per il nostro territorio e non solo. Un bel risultato anche perchè ottenuto alla vigilia di Expo.”

Immigrazione, canale di Sicilia. PD Cremona:” Una strage senza precedenti. Non possiamo stare fermi!”

“Quanto avvenuto sabato notte scuote le coscienze di tutti noi. Da culla, il Mediterraneo sta diventando la tomba della nostra civiltà. Ora non è più il tempo della solidarietà. Serve un intervento deciso della comunità Europea e mondiale. Quanto sta avvenendo ha la priorità.”
Così Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona, commenta quanto avvenuto sabato notte nel canale di Sicilia. “A nome di tutte le democratiche e i democratici della provincia di Cremona chiediamo al Governo di sollecitare in maniera decisa l’intervento dell’Europa e della comunità mondiale. l’Italia non può affrontare da sola questa emergenza umanitaria che rischia di passare alla storia come la più grande tragedia del 21° secolo.
A nulla servono i commenti del giorno dopo, e soprattutto a nulla serve lo sciacallaggio politico per una manciata di voti. Uno sciacallaggio che dimostra anche l’incapacità e l’inadeguatezza di una certa parte politica nello svolgere un servizio per il Paese. Di fronte a questi drammi serve coesione ed unità. Di fronte a questi drammi non possiamo rimanere inermi.”

Il discorso di Matteo Renzi.

“Quello che avviene in queste ore nel Mediterraneo è molto più di un naufragio: siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che va affrontato come tale”. Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa con il primo ministro di Malta Joseph Muscat dopo la tragedia del naufragio di migranti nel Canale di Sicilia. L’emergenza nel mediterraneo “va affrontata e gestita sulla base del diritto umanitario, che richiede risposta solida da parte tutta comunità internazionale”.

“Sono aumentate in queste ore le segnalazioni di soccorso: c’è un gommone a 30 miglia dalla Libia, con 100-150 persone a bordo. E una barca più grande con 300 persone” ha continuato il premier spiegando che l’Italia e Malta sono impegnate in “operazioni di soccorso” e aggiungendo che c’è anche una terza barca in difficoltà.

“Anche oggi un’operazione delle forze di polizia e dell’ordine italiane ha portato all’arresto di altre 24 persone, siamo a 1.002 in totale”.

“L’escalation dei viaggi della morte è il segno che siamo in presenza di un’organizzazione criminale che sta facendo tanti soldi e rovinando tante vite. Il nostro Paese non può consentire che si faccia commercio di vite umane e noi li prenderemo. Questo chiediamo alla comunità internazionale”.

“Nelle prossime ore è fondamentale che il Consiglio europeo sia il luogo in cui la discussione possa dimostrare che non è solo un problema di Malta o dell’Italia: se hanno a cuore il destino degli essere umani, non possono accettare siano costretti a morte atroce magari chiusi a chiave in una stiva”.

“Chi è impegnato nei soccorsi merita riconoscimento senza aprire alcuna polemica come tenta di fare qualche politico a caccia di voti ma a secco di cuore”. “Ringrazio le donne e gli uomini di tutte le strutture italiane che stanno dando il meglio di sé” nelle operazioni di soccorso. “L’Italia più generosa e straordinaria sta facendo di tutto per salvare anche solo una vita”, ha aggiunto Renzi.

L’intervento militare in Libia “è un’ipotesi che non è sul tappeto”, perché non ci sono le condizioni per far fare la pace con un intervento militare.

“Quando si parla di soccorso: si sappia che in questo momento già viene fatto ma salvare vite umane in mare con quei pescherecci della morte è molto complicato e può accadere un imprevisto, come spesso avviene. Continuare a pensare di lasciarli partire e poi andare a rincorrerli significa mettere a rischio le vite umane non per colpa dell’Italia o Malta o dell’Ue ma degli schiavisti scafisti”.

“Venti anni fa abbiamo chiuso gli occhi davanti a Srebrenica, oggi non possiamo chiudere piu’ gli occhi e ricordarci di certi eventi solo per le commemorazioni”. “Dobbiamo evitare che le persone siano schiavizzate: non possiamo pensare di dargliela vinta, avremmo una responsabilità verso la storia”, aggiunge.
“Dire che gli scafisti sono i nuovi schiavisti non è un’espressione a effetto. Tre o quattro secoli fa uomini senza scrupoli facevano commercio di vite umane: sta accadendo esattamente la stessa cosa”.

“Il dialogo tra popoli presuppone giustizia e se fai commercio di carne umana io che rappresento un Paese che ha alle spalle secoli di civilta’ giuridica non ti posso consentire di farla franca”.

Come devolvere il 2×1000 al Partito Democratico.

La legge sul finanziamento ai partiti, introduce la possibilità di sostenere l’attività politica del proprio partito devolvendo il 2×1000 della quota Irpef, in sede di dichiarazione dei redditi.

Quest’anno, per devolvere il 2×1000 al PD, bisogna inserire il codice M20 nello spazio dedicato e apporre la firma accanto.

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l contribuente non costa nulla, l’inoptato resta all’erario e rimane invariata la possibilità di devolvere il 5×1000 e l’8×1000.

Se non si ha l’obbligo della dichiarazione dei redditi, si può devolvere il 2×1000 al PD usando la scheda dedicata.
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Potrà essere consegnata in busta chiusa, e contrassegnata sui lembi di chiusura, entro il 30 settembre 2015, presso uno sportello di un ufficio postale o ad un Caf. Sulla busta bisogna scrivere “scheda per le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef”, cognome e nome e codice fiscale del contribuente. Il servizio è gratuito.

Oppure attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate sul sito http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/servizi_online

E’ necessaria la registrazione al servizio.