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Superamento del bicameralismo paritario: incontro dibattito sul DdL Costituzionale

Rinviato a data da destinarsi l’incontro organizzato dalla segreteria cittadina del PD di Cremona per avviare una discussione sulle “Riforme Costituzionali” approvate dal Senato della Repubblica in sede di deliberazione con Disegno di Legge  dell’8 agosto 2014 .

L’iniziativa ha come obiettivi, in primo luogo, quello di trasferire sui territori questo tema di straordinaria importanza e valore, in secondo luogo, quello di un confronto tra posizioni critiche sulle quali trovare punti di incontro, considerato che il percorso del provvedimento è appena iniziato.

Interverranno sul tema il Sottosegretario alle Riforme, Sen. Luciano Pizzetti (PD) ed il Parlamentare di SEL On. Franco Bordo.

La partita in gioco è complessa e l’iniziativa che si  propone vuole essere anche l’occasione per capire meglio (più di quanto ci viene raccontato) la portata del pacchetto di riforme che sono in cantiere e che modificheranno in modo importante le istituzioni del nostro Paese.

Introdurrà e condurrà Caterina Ruggeri, componente della segreteria cittadina PD.

E’ possibile scaricare il volantino della serata con i 13 punti illustrati dal Governo.

Il Ministro Martina a Cremona: EXPO 2015 è la chiave del rilancio dei nostri territori

Sabato 10 maggio presso il centro congressi dell’Hotel Continental  di Cremona si è svolto l’incontro organizzato dal Partito Democratico dal titolo EXPO 2015: Cremona fa sinergia insieme!

Davanti ad una sala gremita sono intervenuti Maurizio Martina (Ministro dell’agricoltura con delega all’Expo), Luciano Pizzetti (sottosegretario alle riforme), Gianluca Galimberti (candidato sindaco di Cremona), Antonio Piva (Presidente di Cremona Fiere), Gian Domenico Auricchio (Presidente della Camera di Commercio di Cremona) e Fabio Antoldi (Università Cattolica del Sacro Cuore).

L’incontro, introdotto da Francesca Pontiggia (responsabile ambiente della segreteria provinciale PD) si è aperto con l’intervento di Gianluca Galimberti  che ha affermato il ruolo dell’amministrazione nella regia delle attività che Cremona potrà mettere in campo affinché Expo 2015 rappresenti concretamente un’opportunità per la crescita e lo sviluppo del territorio. Affinché ciò avvenga serve anzitutto una programmazione adeguata che garantisca anche la trasparenza per evitare l’infiltrazione di fenomeni di corruzione ed illegalità. Galimberti ha anche chiesto ai rappresentanti del Governo presenti di difendere il ruolo del sud della Lombardia nel rilancio dell’immagine di Expo tramite le eccellenze del nostro territorio.

Il Ministro Martina ha affermato che l’Italia deve cimentarsi con una nuova, grande sfida: rilanciare l’immagine di Expo 2015 tramite le nostre eccellenze. Expo è la chiave del rilancio dei nostri territori ed il tema dell’edizione rappresenta l’opportunità per presentare al mondo intero il nostro know how in merito a qualità, gestione dei controlli e tecnologia in risposta ai grandi temi del futuro. L’accesso alle risorse per l’alimentazione sul pianeta rappresenta un grande tema geopolitico e la risposta non può certo essere l’accaparramento di terre nei continenti emergenti da parte di alcune potenze economiche. Expo, ha aggiunto il Ministro, non è una fiera ma un grande grande evento politico istituzionale e l’Italia deve investire le migliori energie per farne occasione di promozione delle proprie eccellenze (nel campo della catena del freddo, della meccanica agricola, della zootecnia, del latte, della trasformazione agroalimentare, della ricerca, ecc). Expo non è quindi solo un fenomeno turistico, ma l’occasione per investire sui nostri punti di forza.

Antonio Piva ha affermato che Cremona fiere sta organizzando iniziative per portare sul nostro territoriogli operatori esteri in cerca di know how specifico, al fine di favorirne l’incontro con le aziende che offrono risposte d’eccellenza ai loro fabbisogni.

Il Presidente della Camera di Commercio Auricchio ha illustrato il percorso che ha portato alla costituzione dell’Associazione Temporanea di Scopo che dovrà attuare il progetto elaborato dall’Università Cattolica e fortemente condiviso dai comuni del territorio.

Il Sottosegretario Luciano Pizzetti ha ricordato che il Decreto Del Rio mette in mano al sindaco del Comune capoluogo un grande ruolo di governo del territorio.  Pizzetti ha affermato inoltre che dalle cronache giudiziarie riemergono elementi che pensavamo sconfitti e che impongono il principio della legalità al sistema, imprese incluse.

Il progetto promosso dalla Camera di Commercio, presentato da Antoldi, ha già ottenuto il patrocinio di Expo ed avrà presto anche quello del Ministero. Si prevede l’attivazione di 40 summer courses che porteranno a Cremona Crema e Casalmaggiore  gli operatori interessati a scoprire le nostre eccellenze.

Luciano Pizzetti nominato Sottosegretario alle riforme. I complimenti di Piloni

Dopo l’apprezzamento per la nomina di Maurizio Martina ministro dell’agricoltura, per Cremona un’altra notizia, ancor più importante: Luciano Pizzetti nominato Sottosegretario alle riforme.

Una notizia inaspettata che ci riempie di orgoglio e che conferma l’impegno ed il lavoro di Luciano, soprattutto in questi mesi, sull’importante e fondamentale questione delle riforme, ormai una priorità non più rimandabile per il Paese.

Questa sera in assemblea provinciale avremo modo di farglieli di persona e pubblicamente. Per ora a Luciano vanno i miei complimenti a nome di tutte le democratiche e di tutti i democratici della Federazione di Cremona.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona

Dibattito sulla fiducia al governo Renzi. L’intervento del Sen. Pizzetti

Ecco il testo integrale dell’intervento del Senatore Luciano Pizzetti in occasione dell’approvazione della mozione di fiducia al governo Renzi. Il Presidente del Consiglio ha poi risposto nelle sue conclusioni alle considerazioni del Senatore del PD cremonese, con il proposito di approfondire i suggerimenti in tema di riforme istituzionali.

LUCIANO PIZZETTI (PD).
Signor Presidente, onorevole Presidente del Consiglio, buon lavoro. Lei ci ha chiesto fiducia e noi le daremo fiducia, con la franchezza e la lealtà da lei sollecitate.
Abbiamo sentito le sue dichiarazioni: sono impegnative, direi molto impegnative. Delineano uno sforzo riformatore straordinariamente consistente in un tempo straordinariamente breve. Il buon esito di tale sforzo poco ha a che fare con il coraggio; molto ha a che fare con la responsabile consapevolezza. Perciò avrà bisogno del sostegno convinto di tutta la sua maggioranza, i cui confini parlamentari sono ben delineati e non suscettibili di movimenti carsici.
Una maggioranza ancora anomala, perché non figlia di un esito elettorale bipolare, ma una maggioranza ben più politica di quella che ha dato vita al Governo Letta e di quella che lo ha sostenuto dal momento in cui Berlusconi ha lasciato quest’Aula a seguito del voto sulla decadenza. Più politica e meno emergenziale. Sono le dichiarazioni che lei ha delineato ad imprimerle questo carattere: riforme economiche, istituzionali, civili ed organizzative. E’ la presenza nel Governo dei segretari delle principali forze politiche che la sostengono a caratterizzarla così. E` il confine temporale di legislatura da lei indicato a darle questo segno.
Lei si e`assunto – dunque – un compito serio, e non è interesse dell’Italia che lei fallisca. Perciò, noi la sosterremo con responsabilità e con lealtà: con responsabilità, perché abbiamo a cuore l’Italia; con lealtà, che non e` quella data dalla disciplina di partito, tanto meno dal timore del voto anticipato (una sorta di propensione «scaldaseggiola»). Quella lealtà che viene dal senso di comunità del Partito Democratico, «ditta» o meno che sia, e dalla volontà di sospingere riforme. Una lealtà – le assicuro – ben maggiore di quella a volte riservata al suo predecessore. Non ci saranno quotidiani comunicati di distinguo dalle scelte del Governo. Lei rappresenta in persona il nostro Governo, non un Governo amico.

Le chiediamo di mettere un’attenzione straordinaria alle questioni dell’impresa e del lavoro e di avere come stella polare la giustizia e l’equità. Per dare vigore al sistema democratico un ruolo primario spetta alle riforme costituzionali e ordinamentali (senza di esse il Paese non decollerà, anche se il PIL tornerà a crescere): un sistema istituzionale e produttivo di buone norme, capace di accompagnare l’evoluzione sociale e civile del Paese, capace di riconnettere i cittadini allo Stato.
La riduzione dei costi della politica è un tassello: il pilastro è l’efficientamento del sistema. Lei ha insistito sul tassello e ha delineato il pilastro. Un pilastro che, affinché sia portante, ha bisogno di un’ulteriore immissione di idee.
Signor Presidente, sulla legge elettorale, ad esempio, il testo in discussione alla Camera della deputati va rafforzato e migliorato nel suo spirito maggioritario, selettivo della rappresentanza politica e degli eletti, garante della parità di genere. Forze politiche estranee alla maggioranza sono preziose nel definire una buona legge, ma non possono imporre alla maggioranza la propria visione. Le maggioranze politiche non possono essere variabili; se così fosse verrebbe meno la maggioranza stessa.
Sulle riforme costituzionali vogliamo discutere a partire dalla fine del bicameralismo italico, affidando alla sola Camera il compito di dare fiducia al Governo e la preminente funzione legislativa.
Ciò detto, in modo convinto e non da ora, il tema è: il Senato è costo superfluo e residuale? O deve essere un cardine di garanzia democratica della nuova Repubblica? Noi pensiamo che debba essere così: non un’istituzione ad elezione diretta, bensì di rappresentanza in una moderna Repubblica federale. Rivisti e riadattati, possono davvero essere punti di riferimento i modelli senatoriali tedesco o francese (forse più il secondo del primo), con funzioni co-legislative su norme costituzionali, diritti civili e rapporti con Regioni ed enti locali; con funzione di controllo e verifica sulle nomine di alti dirigenti dell’amministrazione statale, anche come supporto alla giusta iniziativa contro il moloch della burocrazia; con funzioni di inchiesta parlamentare; con ruoli sulle nomine delle Authority.
Noi ci siamo; noi vogliamo essere protagonisti di questo processo di riforma; vogliamo essere protagonisti di un passo avanti, non di uno indietro. Noi siamo pronti – lo dico a lei e alla neo Ministra per le riforme costituzionali – ad agire affinché la prima lettura del disegno di legge di riforma costituzionale possa concludersi entro l’avvio della Presidenza italiana del semestre europeo, per darle ulteriore forza in quell’appuntamento. In questo contesto il Titolo V va certamente rivisitato, non con la categoria del pentimento bensì con quella del miglioramento. La Repubblica funziona se tutti i livelli sono responsabilizzati, ovviamente con il principio di salvaguardia degli interessi nazionali in capo allo Stato. La soluzione sta in ciò, non nel riaccentramento statalista. La stagione federalista non va azzerata ma completata, e la funzione del nuovo Senato va pensata in questa chiave. Per questo sarebbe un grave errore – glielo dico franca-mente, presidente Renzi – separare la riforma del Senato dalla riforma del Titolo V. Ci ripensi nella sua idea di far partire in rami diversi del Parlamento queste riforme, perché tutto si tiene, soprattutto dentro un’idea di Repubblica federale.
Insomma, per concludere, noi non ci sentiamo tacchini né sul tetto né sul piatto. Siamo consapevoli delle emergenze e dei bisogni di cambiamento: e` in gioco l’Italia. Perciò, nel rispetto dei ruoli di Governo e Parlamento, lei troverà in noi non dei resistenti, ma dei sollecitatori. Con questo spirito, voteremo la fiducia a lei e al suo Governo.

In Parlamento. Senato, Luciano Pizzetti: Riforma Enti locali, Finanziamento ai partiti, Processo De Gregorio

L’attività di Luciano Pizzetti  in Parlamento durante queste ultime settimane si è principalmente concentrata su tre grandi questioni all’esame dell’Aula e della Commissione Affari Costituzionali del Senato: la presentazione di emendamenti chiave, poi approvati, al disegno di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti, le disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e la disciplina della contribuzione volontaria della contribuzione indiretta in loro favore; la presentazione delle motivazioni del voto favorevole alla Costituzione del Senato come parte civile nel cosiddetto processo De Gregorio, che vede imputato Silvio Berlusconi; la gestione, in qualità di relatore, del passaggio al Senato del ddl Delrio “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”.

In allegato il documento di dettaglio sulle attività dell’On. Pizzetti.