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Sabato 17 gennaio, a Milano, anche Cremona alla manifestazione contro l’omofobia

Il 17 gennaio, presso il Palazzo della Regione Lombardia a Milano, si svolgerà l’incontro “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. L’evento è organizzato da diverse associazioni e gruppi, quali Alleanza Cattolica, Obiettivo Chaire, Fondazione Tempi e Nonni 2.0. Tra queste associazioni se ne annoverano alcune che si ripropongono di guarire l’omosessualità, come se questa fosse una malattia, o anche “di prevenire l’insorgere di tendenze omosessuali nei ragazzi, negli adolescenti e nei giovani” e “la ricerca delle cause (spirituali, psicologiche, culturali, storiche) che contribuiscono alla diffusione di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconoscibile dalla ragione rettamente formata”.

Oltre a ritenere queste affermazioni una grande mancanza di rispetto nei confronti di tutti, non solo dei rappresentanti della comunità LGBT, è aberrante che il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, dopo aver concesso persino la sede della Regione per l’avvenimento, sarà uno dei relatori. Inoltre, giusto per non farsi mancare nulla, Maroni ha anche lasciato che sulla locandina dell’evento in questione venisse apposto il logo di Expo 2015. Davanti a tutto questo, non possiamo stare in silenzio.

Per questo sabato 17, dalle 14 in piazza Lombardia a Milano, i Giovani Democratici di Milano hanno deciso di organizzare un presidio per far sapere che noi non ci riconosciamo in questa iniziativa e non vogliamo che la Lombardia e l’Expo vengano affiancati a temi di chiaro stampo omofobo.
Siamo, perciò, tutti chiamati a partecipare per rimarcare che non esiste un unico tipo di famiglia, che l’amore è un sentimento che si instaura tra due persone, indipendentemente dal sesso, e che non è togliendo diritti ad altre persone che la nostra società avanzerà.

Santo Canale, Eleonora Sessa – segreteria cittadina PD Cremona

A proposito di omofobia: comunicato stampa di Andrea Virgilio (capogruppo PD in Consiglio Provinciale)

Nel corso di questo mandato, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno del PD che chiedeva alla Provincia di contribuire a contrastare il fenomeno dell’omofobia anche attraverso la costruzione di un rapporto con il mondo del volontariato, dell’associazionismo e della scuola.
Allora il centrodestra votò il nostro documento, ma, come ben sappiamo, allora non erano previste manifestazioni di piazza e campagne elettorali: tuttavia la Giunta, irrispettosa di quell’indirizzo, non ha mai fatto nulla a riguardo, a differenza di tanti altri enti locali di diverso orientamento attivi su questo tema.
Ora, la decisione di uscire dalla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ha il triste sapore di una scelta in spregio a quell’ordine del giorno, che manifesta tutta la superficialità sul tema non solo di questa Giunta, ma anche dei consiglieri di maggioranza, che probabilmente si saranno già scordati dell’atto approvato.
I temi etici devono essere oggetto di un dibattito costante e profondo fra opinioni e culture diverse, non possono ridursi ai gesti simbolici di una giunta che cerca di garantirsi qualche ultimo spicchio di visibilità.