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Sicurezza treni, il PD presenta una mozione in Consiglio regionale: “Basta con le promesse e la demagogia. E’ ora di passare ai fatti”

“La demagogia sulla sicurezza tanto sbandierata dalla Lega fino ad oggi evidentemente non ha portato a grandi risultati e, come sempre, tocca a noi fare le proposte concrete”. La battuta è del consigliere regionale Matteo Piloni che, insieme ai colleghi del gruppo regionale del Partito Democratico, ha presentato una mozione sui disservizi e la sicurezza del servizio ferroviario regionale che sarà discussa in aula consiliare il prossimo 22 maggio.

Dopo un’ampia premessa che elenca tutti i livelli di criticità, dall’obsolescenza del materiale rotabile all’organizzazione del personale all’abbandono delle stazioni, la mozione impegna la giunta regionale a “definire con i soggetti interessati un piano organico per il ripristino del presidio delle stazioni ferroviarie quale perno fondamentale della riorganizzazione della rete della mobilita” a “garantire una maggiore sicurezza ai viaggiatori e al personale del servizio attraverso un piano straordinario” e infine “a individuare nell’assestamento di bilancio le risorse necessarie per la predisposizione degli interventi. Dopo tante promesse e dichiarazioni, a questo punto – conclude Piloni – ci auguriamo e aspettiamo che la nostra proposta sia ampiamente condivisa da tutto il Consiglio regionale, perché i pendolari lombardi hanno bisogno di avere risposte subito e non solo quando scadono i contratti”.

Consiglio regionale: Matteo Piloni (PD) nominato nelle commissioni territorio e agricoltura

In Regione Lombardia la settimana è stata dedicata all’insediamento e all’avvio dei lavori delle commissioni consiliari. Il consigliere regionale Matteo Piloni è stato nominato membro di due importanti commissioni: la quinta “Territorio e Infrastrutture” e l’ottava “Agricoltura”. In quest’ultima ricoprirà l’incarico di capogruppo del Partito Democratico.

“Si tratta di due commissioni importanti che trattano temi prioritari per i nostri territori. – dichiara il consigliere Piloni – La nostra Provincia, e tutto il su della Lombardia, ha la necessità di nuove politiche riguardanti le infrastrutture e la mobilità. Per quanto riguarda i treni ci aspettiamo un forte intervento della Regione sia per quanto riguarda la riqualificazione delle linee (Cremona-Mantova, Cremona-Brescia, Parma-Brescia, Cremona-Treviglio) che per il miglioramento del servizio. Sul tema delle strade e delle infrastrutture abbiamo due necessità: la conclusione dei lavori di raddoppio della Paullese tra Crema e Milano e l’autostrada Cremona-Mantova. Su quest’ultima è bene che la Regione dica quanto prima, e cioè entro fine anno, cosa intende fare. C’è poi la questione dei ponti sul fiume Po nel Casalasco che continua a creare grandi problemi alla viabilità e all’economia locale. E’ evidente che queste tematiche sono prioritarie per il territorio e il nostro lavoro andrà in questa direzione”. Infine l’Agricoltura che per il consigliere Dem “ha un ruolo fondamentale per tutta la regione e affonda le sue radici proprio nella nostra provincia. Pac, sostegno al reddito, nutrie e cinghiali, bandi e accessibilità, una vera sburocratizzazione, la bioagricoltura, il Prs. Sono i temi sui quali Regione dovrà svolgere fino in fondo il proprio ruolo per dare risposte ad un settore che negli ultimi anni non ha avuto il sostegno che invece merita”.

Malati cronici, lettera aperta del consigliere regionale Matteo Piloni all’assessore alla sanità Giulio Gallera

Le criticità della riforma sui malati cronici, voluta da Regione Lombardia, si evidenziano in una vicenda che ha come protagonista un paziente cremasco, affetto da una malattia neurodegenerativa e che necessita di cure costanti, il quale ha segnalato al consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni tutte le problematiche che questo nuovo modello sanitario gli sta comportando. A seguito di questa segnalazione lo stesso Piloni ha deciso di mandare una lettera aperta all’assessore regionale al welfare Giulio Gallera. Ecco il testo integrale della missiva:

Gentile Assessore Gallera,

mi rivolgo a Lei per il ruolo che ricopre e perchè, di fatto, si è intestato il nuovo modello di presa in carico per i cittadini lombardi che hanno una o più patologie croniche. Lo ha promosso sulla stampa, ne ha fatto l’oggetto della sua campagna elettorale e ha inviato proprio in quei giorni, a tre milioni e mezzo di persone, una lettera in cui ha esaltato questo nuovo percorso per cui il paziente dovrebbe essere preso tempestivamente e totalmente in carico dal sistema sanitario, così da non finire nel labirinto delle prenotazioni delle prestazione e per non aspettare più mesi e mesi per effettuare una visita o un esame diagnostico. Ma ora il periodo degli annunci è finito, le lettere sono arrivate nelle caselle della posta dei malati cronici da più di due mesi, ed è venuto il momento delle risposte alle aspettative legittime di chi in questo nuovo modello ha creduto, ha scelto una struttura sanitaria o un medico a cui affidarsi e ha firmato un “patto di assistenza” che vorrebbe oggi vedere rispettato.

Mi sono deciso a scriverLe perché uno di questi cittadini, che ha una malattia neurodegenerativa e che necessita di cure costanti per tenere sotto controllo la sua patologia, mi ha segnalato tutte le disfunzioni che questo nuovo modello gli sta comportando. Era già stato, in passato, in cura all’Ospedale San Raffaele e pertanto ha scelto quella struttura come ente gestore. Ma invece di avere, come da lei promesso, un percorso ‘dedicato’ per cercare di vedere garantite le cure di cui necessita, e’ iniziato per lui un vero percorso ad ostacoli. Il contact center regionale, contattato subito dopo aver ricevuto la lettera, ha risposto che avrebbe segnalato il suo nominativo e di attendere quindi la chiamata dell’Ospedale. Ma i giorni passavano e nessuno si è fatto vivo, e la famiglia della persona in questione ha iniziato fare decine di chiamate direttamente alla struttura sanitaria (che dovrebbe avere un servizio telefonico ad hoc che la regione paga nella quota di presa in carico del paziente) sentendosi rispondere da una voce metallica ‘prego attendere, lei è la cinquantesima chiamata in lista’ e non è mai riuscita ad avere un contatto diretto.…

Nel frattempo sono passate le settimane, la sua malattia si è aggravata e lui si è trovato a dover cercare di gestire per conto proprio questa situazione, invece di essere preso in carico, come ci state raccontando da mesi. Le chiedo quindi, con questa lettera aperta, una cosa semplice Assessore Gallera: riveda questa riforma che non funziona, ascolti i medici di base e tutti coloro che in questi mesi l’hanno messa in discussione e, soprattutto, non lasci ancora più soli ad affrontare la propria malattia quei pochi cittadini che in questa sua ‘favola’ hanno creduto.

Agricoltura biologica Piloni (PD): “Chiederemo subito che vengano assegnate nuove risorse”

Una lettera alle aziende che operano nel settore della bioagricoltura in provincia di Cremona. La invia Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd, con l’intento di dare un servizio utile, ricordando a quale link possono trovare il bando del Piano di sviluppo rurale relativo alla Misura 11 ‘Agricoltura biologica’ con le informazioni utili per presentare le domande di conferma per l’anno 2018 per le aziende che hanno già presentato domanda iniziale di contributo negli anni 2015, 2016, 2017.

“Il bando 2018, che prevede risorse disponibili pari a 7 milioni di euro, non finanzia nuove richieste di sostegno, come precisato nell’avviso pubblicato negli scorsi mesi da Regione Lombardia – fa sapere Piloni –. La scadenza prevista per la presentazione delle domande è il 15 maggio 2018”. L’attenzione del consigliere verso l’agricoltura biologica è dettata dal fatto, come spiega lui stesso alle azienda, che si tratta di “un settore che ha registrato un grande sviluppo in questi ultimi anni sia a livello nazionale che lombardo. In particolare i dati lombardi evidenziano una presenza al 31 dicembre 2017 di ben 2.659 operatori attivi, rispetto alle 1.393 unità del 2011 e una superficie agricola investita a colture condotte complessivamente con metodo biologico che ha registrato un notevole incremento negli ultimi anni, passando dal 2,5% di Sau (Superficie agricola utile) regionale del 2014 al 4% del 2016, corrispondente a circa 29.000 ettari”.

Anche i dati relativi al mercato dei prodotti biologici registrano segnali incoraggianti, fa presente Piloni: “I dati Ismea relativi al primo semestre 2017 evidenziano un trend positivo, con un incremento dei consumi in Italia del 15,2% sul 2016. Numeri incoraggianti che lasciano intravedere ulteriori opportunità di sviluppo per il settore. E la crescita di questi ultimi anni in Lombardia ha anche comportato un aumento significativo delle domande di partecipazione ai bandi del Psr 2014-2020 previsti dalla Misura sull’agricoltura biologica. Un numero di richieste probabilmente inaspettato che ha causato l’esaurimento anticipato delle risorse. L’intera dotazione dedicata e prevista dal Psr, pari a 38 milioni di euro, è già stata completamente utilizzata per soddisfare le domande presentate e ammesse nelle annualità 2015, 2016 e 2017”. Per Piloni, l’impegno su questo fronte, assieme ai colleghi del Gruppo consiliare che saranno con lui in Commissione Agricoltura, “sarà quello di chiedere da subito all’assessore che sia valutata una possibile riassegnazione di economie sulla Misura 11 a sostegno del settore, affinché il bando 2019 possa reintrodurre anche il finanziamento di nuove domande”.

Ecco il testo della lettera all’assessore del consigliere regionale Matteo Piloni: Lettera agricoltura biologica

Centri anti-violenza: sicurezza da tutelare, la Regione riprenda al più presto il dialogo

Tutelare la sicurezza delle donne, in tutti i sensi. E’ questa la parola d’ordine a cui i consiglieri del Partito democratico in Regione Lombardia tornano ad appellarsi, scrivendo al neo assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani, sull’annosa questione riguardante la Rete dei Centri antiviolenza e le Case delle Donne della Lombardia.

“Chiediamo di rivedere le decisioni prese dalla precedente Giunta e di convocare al più presto un tavolo con le referenti della Rete lombarda dei Centri antiviolenza e Case Rifugio, al fine di riaprire un confronto e consentire loro di operare al meglio”. E’ così che il consigliere Matteo Piloni spiega i contenuti della lettera che, insieme ad altri colleghi e colleghe del PD, ha firmato questa mattina. Si tratta di un problema sorto lo scorso autunno, quando la Regione Lombardia, con un semplice decreto dirigenziale, ha scelto di equiparare i centri antiviolenza a un servizio pubblico, così da poter ricevere contributi economici a loro sostegno. In questo modo ha imposto, di fatto, alle operatrici dei centri un controllo del percorso delle vittime di maltrattamenti che non è coerente né con le loro necessità nè con le richieste, come l’esperienza dei centri riporta”.

Molte critiche tra gli operatori hanno sollevato anche l’imposizione della registrazione del codice fiscale, che contrasterebbe con la modalità di lavoro improntata alla riservatezza dei centri, e la richiesta di garantire la reperibilità e disponibilità 24h su 24h, caratteristiche che “non possono essere garantite con il solo contributo economico erogato dalle istituzioni o con il pagamento delle sole figure professionali che la Regione ritiene utili – riporta Piloni –  il tutto in contrasto con l’impostazione del lavoro di relazione tra donne che viene costruito attraverso le operatrici di accoglienza. Non dovrebbe essere questo il modo di operare di un’istituzione che sarebbe invece tenuta a considerare il lavoro di chi opera da più di 30 anni nel settore, sia pure conciliandolo con le esigenze di monitoraggio costante e di rendicontazione della spesa. Per questo – conclude il consigliere dem – chiediamo sia riaperto al più presto un dialogo con questi centri”.