Messaggio di Vittore Soldo (PD) al congresso provinciale FdI

Il segretario della Federazione provinciale del Partito Democratico di Cremona Vittore Soldo ha inviato un messaggio di saluto e di auguri di buon lavoro al congresso provinciale di Fratelli d’Italia.

Ecco il testo integrale del messaggio di Soldo:

Mi dispiace non essere lì, questa mattina, per portare questo saluto in presenza: in questo avrei testimoniato ulteriormente che la politica e la passione per questa, è la cosa che accomuna noi e voi, così come ci accomuna ai segretari e ai militanti degli altri partiti che sono intervenuti e interverranno, oggi, per portare un saluto nell’ambito del vostro congresso provinciale. La politica, quindi è la più alta forma di confronto tra ideali e progetti diversi di governo e di società: in sintesi la giusta sublimazione dei conflitti e proprio per questo da preservare, per lo meno da parte nostra che la politica la pratichiamo attivamente.

Avrei fatto partire proprio da qui il mio intervento: penso che Fratelli d’Italia, ad oggi, raccolga e faccia sintesi di molte delle istanze della destra o del centrodestra (questo lo deciderete voi) in Italia e proprio per questo considero il vostro partito, la vostra comunità politica, il nostro avversario naturale, ad oggi, il principale. Parlo però di avversario e non di nemico perché le parole hanno un peso e danno valore ai contenuti. In primis perché gli avversari si riconoscono e si rispettano e poi parlo di avversario e non di nemico perché riconosco anche in questi passaggi, questo vostro di oggi, la scelta di un metodo e di una forma di governo in cui vi confrontate internamente, partendo anche da confronto con altre comunità politiche, sulle diverse visioni rispetto alla scelta delle istanze e all’approccio da usare per portarle tra i cittadini e per elevarle nelle istituzioni. Questo è indicativo di una comunità in cui è la democrazia ad essere stata scelta come regola principale su cui impostare la propria idea di Stato e di modello di società e di questo è giusto darvene atto anche per sgombrare il campo dall’approccio che molti vorrebbero che noi e che molti usassero nei vostri confronti e che riguarda il vostro rapporto con la storia: la Storia del nostro Paese e la storia della vostra comunità politica.

La storia, questo è il secondo punto del mio intervento: per i partiti politici è importante capire il contesto in cui si è inseriti ma è altrettanto importante conoscere bene il percorso intrapreso e da dove si proviene. La Storia, anche in funzione delle opinioni dei singoli che vivono le nostre comunità politiche, può essere il ricordo di un passato glorioso oppure un momento da superare e mettere da parte. Io credo che la Storia non debba essere né l’uno né l’altro, ma semplicemente una fonte da cui imparare continuamente. La storia non può essere né una età dell’oro fittizia, altrimenti vivremmo nel passato, ma non può nemmeno essere scartata è dimenticata. La storia può solo essere maestra, come diceva Cicerone In ogni caso credo debba essere motivo di una riflessione collettiva e condivisa, corale, per dimostrare di non subire il proprio passato ma soprattutto per dimostrare di essere capaci di superarlo in funzione del contesto attuale in cui viviamo, in cui facciamo politica: ci si deve sempre domandare se certe istanze sono superate e poi si deve prendere il coraggio e la responsabilità di fare in modo che si guardi oltre, avanti. Questo è quello che fa una classe dirigente come quella che siete qui, oggi, a rigenerare.

Dico questo proprio io perché rappresento un soggetto che si è confrontato con la propria storia politica: il Partito Democratico è nato anche per promuovere il bipolarismo in Italia ma è nato soprattutto per superare le ideologie del ‘900 e non lo ha fatto  per alleggerire il proprio carico, anche di responsabilità, rispetto alle generazioni passate ma è nato soprattutto per dare un futuro più solido alle nuove generazioni di giovani militanti che sono entrati e che entreranno nelle istituzioni. Per dare loro la possibilità di ragionare sul futuro e per non obbligarli a confrontarsi periodicamente con gli sbagli di un passato che nemmeno avevano vissuto. Anche sulla scorta di questo sono ad augurarvi un buon lavoro. A seguire vi avrei parlato delle questioni che riguardano la politica locale. I numeri della nostra provincia li conoscete bene anche voi: scontiamo una bassa capacità di incidere a livello regionale e nazionale e questo non è oggetto di opinione ma dimostrato nei fatti e nella cronaca anche e soprattutto recente.

Il mio auspicio è quello di fare in modo che si instauri una reciprocità tale da poter rendere un confronto tra di noi che vada a beneficio del nostro territorio, dei lavoratori, dei suoi, imprenditori, delle sue istituzioni e dei suoi cittadini, di quelli anziani come di quelli giovani, di quelli fagili come di quelli che possono portare valore. Per fare questo, c’è bisogno dell’impegno e dello sforzo di immaginazione e di collaborazione di tutti. A margine e senza voler entrare nelle dinamiche del vostro congresso, volevo fare un mio ringraziamento personale a Stefano con cui ho instaurato un rapporto di confronto e di lealtà di cui volevo che rimanesse traccia: a lui e a voi, così come a Marcello Ventura, i miei e i nostri migliori auguri di buon lavoro.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD Cremona

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