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Quote latte: respinto il ricorso su una vicenda tutta colpa della Lega oggi autonomista

“La mala gestione, all’epoca tutta in capo allo Stato, degli stessi che oggi si proclamano autonomisti, ha danneggiato i nostri allevatori e ora rischia di ripercuotersi ancora sulle casse pubbliche”, è il commento di Marco Carra, Agostino Alloni e Giuseppe Villani, consiglieri regionali del PD, componenti della Commissione Agricoltura, alla notizia del ricorso dell’Italia respinto dalla Corte di giustizia europea sul recupero integrale degli aiuti per le quote latte.

“La politica della Lega su questa vicenda ha costretto la stragrande maggioranza dei 32mila allevatori italiani che hanno rispettato le regole, a pagare anche per quei pochi, evidentemente protetti e coperti dal Carroccio, che non lo hanno fatto”, dicono Carra, Alloni e Villani.

Questo, oltre a dimostrare una volta di più l’inefficacia dei governi del centrodestra su questo tema, comporta ancora danni dal punto di vista politico ed economico per l’Italia. E guarda caso – aggiungono i consiglieri PD – a mettere in piedi, a spese dello Stato, tutta questa ingarbugliata vicenda sono stati coloro che oggi rivendicano l’autonomia delle Regioni, in primis quel Ministro Zaia che non si è fatto problemi ad accollare a tutta la comunità i costi dei singoli”.

Ponte Casalmaggiore, Alloni e Carra (PD): “Assessore Sorte non pervenuto. Risposta inutile e formale da parte della giunta regionale”

Non sono affatto soddisfatti i consiglieri  regionali PD Agostino Alloni e Marco Carra, dopo la risposta che il sottosegretario Fermi ha dato questa mattina in Consiglio regionale, durante il question time sul ponte di Casalmaggiore. “Le domande che abbiamo posto – spiegano i consiglieri – erano chiare: rafforzare i collegamenti ferroviari (e non solo le carrozze) tra le due sponde, programmare un tavolo permanente e formale (e non informale) con l’Emilia Romagna e individuare risorse aggiuntive, senza utilizzare quelle già previste dal Patto per la Lombardia”.

L’ultima richiesta, non contenuta nel dispositivo dell’interrogazione, riguarda la valutazione di costruire un ponte di barche provvisorio, ma purtroppo l’assessore Sorte era assente e in sua vece ha risposto il sottosegretario Fermi confermando l’importanza strategica del ponte per il collegamento tra il cremonese e il parmense e comunicando una serie di dati sull’affluenza e la viabilità, trincerandosi dietro la necessità di attendere la fine delle analisi strutturali che richiederanno almeno un mese di tempo.

“Una risposta formale e inutile – commentano a caldo Alloni e Carra – Come più volte ricordato, il nostro fiume è assai malato e le condizioni di tutti i suoi ponti sono davvero preoccupanti, fatto che sta mettendo in ginocchio l’economia della zona che è invece strategica per lo sviluppo di tutta la Pianura Padana. La Regione pertanto deve preoccuparsi non solo di riaprire quanto prima il ponte sul Po di Casalmaggiore, trovando le risorse necessarie nel bilancio 2017 assestato a luglio e in quello in fase di elaborazione per il 2018, ma deve correre ai ripari e programmare la manutenzione di tutti i ponti e relative golene”.

Casalmaggiore, Alloni e Carra (PD): “Subito risorse aggiuntive per riaprire velocemente il ponte”

”Rafforzare ulteriormente i collegamenti ferroviari tra le sponde del fiume per ridurre i disagi ai tanti pendolari e stabilire fin da subito un confronto con l’Emilia Romagna per determinare l’entità delle risorse necessarie per  il ripristino del ponte e individuare le risorse aggiuntive regionali per garantire la riapertura e la completa transitabilità alla struttura nel più breve tempo possibile”. Sono questi i dispositivi contenuti nell’interrogazione presentata oggi dai consiglieri del PD Marco Carra e Agostino Alloni e indirizzata all’assessore Sorte che sarà chiamato a rispondere in commissione Trasporti.

La repentina chiusura del ponte di Casalmaggiore sul fiume PO decisa  dalle province di Cremona e di Parma per il peggioramento delle lesioni costituenti l’impalcato del ponte e fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e transitabilità della struttura, sta naturalmente causando notevoli problemi al traffico della zona.

“Come avevamo già anticipato nell’ultima seduta di Consiglio regionale, durante il question time sulla linea ferroviaria Parma-Piadena-Brescia, anche di fronte a queste emergenze strutturali che riguardano i ponti autostradali, occorre sì completare le fasi di analisi strutturali per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, ma anche rafforzare i collegamenti ferroviari per ridurre i disagi – spiegano i consiglieri -. A distanza di 5 giorni dall’ordinanza delle Province di Cremona e Parma, crediamo che la Regione Lombardia debba fare un ulteriore passo, ovvero aprire subito un confronto con la Regione Emilia Romagna, definire in modo preciso l’entità del danno e trovare le risorse aggiuntive in modo da riaprire celermente il ponte. Ricordiamo che il territorio cremonese e mantovano è già pesantemente penalizzato dal punto di vista delle infrastrutture stradali e ferroviarie e quindi giustamente si aspetta un atto di responsabilità da parte di Regione Lombardia. In particolare, per l’Oglio-Po abbiamo assistito a grandi promesse che non sono state mantenute, per esempio il potenziamento dell’ospedale, che non è mai avvenuto. Quindi basta prese in giro, si definisca invece subito un piano di investimenti certi per sanare le problematiche di questa zona” concludono Alloni e Carra.

Dunas, Alloni (PD): “La giunta regionale dice che la tassa va pagata”

“L’assessore regionale al Territorio Beccalossi, a nome della Giunta di centrodestra, ha detto a chiare lettere che bisogna pagare la tassa al Dunas”, è tranciante Agostino Alloni, consigliere regionale del Partito Democratico, dopo che questo pomeriggio ha ascoltato l’assessore di Maroni rispondere alla sua interpellanza a proposito del Consorzio di bonifica.

“Alla mia richiesta specifica se la Regione non ritenga necessario sospendere con urgenza gli effetti della sua delibera del 29 dicembre 2016, in attesa dell’approvazione del Piano comprensoriale di bonifica del Consorzio Dunas, la Beccalossi è stata chiara – continua Alloni –: ha confermato che in punta di diritto è tutto a posto e le scelte fatte dalla Giunta regionale sono corrette. Quindi, gli stessi amministratori della loro parte politica se ne dovranno fare una ragione. Per la verità, adesso che le elezioni di Crema hanno avuto l’esito che tutti sanno, le evidenti strumentalizzazioni sono cessate. E oggi, in Commissione, sia Lena che Malvezzi, consiglieri di maggioranza, sono rimasti in silenzio”.

Eppure, ad Alloni non va giù il fatto che “bastava aspettare due giorni e nessuno avrebbe pagato nulla per il 2017. Invece, quella delibera, contenente un emendamento dell’assessore alle Finanze Garavaglia all’assestamento di bilancio approvato dal Consiglio e fatto appositamente, è stata approvata proprio il 29 dicembre, dando modo così al Dunas di chiedere la riscossione della tassa”. Ma il consigliere PD resta dell’opinione che “è sbagliato approvare un Piano di classificazione senza un Piano di bonifica. Che premura aveva il centrodestra regionale di prendere una decisione del genere? A meno che, appunto, non fosse una mossa elettorale per screditare il Comune di Crema. Ma a Maroni e ai suoi è riuscito solo far arrabbiare i propri amministratori sul territorio”.

Dunas, Alloni (PD): “La giunta regionale sospenda la tassa”

La vicenda del Dunas, il Consorzio di bonifica costituito con decreto del presidente della Regione ad agosto del 2012 e nato dalla fusione dei comprensori Adda-Serio, Naviglio Vacchelli e Dugali, doveva essere trattato domani, durante la seduta di Consiglio regionale, come question time. “Ma per la ripartizione degli atti che ogni Gruppo politico può presentare, la mia interrogazione a risposta immediata è saltata, guarda caso. Quindi l’ho presentata come interpellanza con risposta in Commissione Agricoltura di cui faccio parte e dove l’assessore dovrà venire a dare spiegazioni delle decisioni della Giunta”, spiega Agostino Alloni, consigliere regionale del PD e primo firmatario della richiesta.

Nell’interpellanza viene spiegata tutta la questione: “Il territorio del Comprensorio cremasco Adda-Serio, prima della fusione, non era mai stato interessato da strumenti quali il piano comprensoriale di bonifica e il piano di classificazione degli immobili e dall’applicazione della relativa contribuenza. – illustra Alloni – Con una interrogazione dell’aprile 2016 già segnalavo alla Giunta regionale l’importanza di modificare i termini di approvazione dei piani di classificazione degli immobili e dei piani comprensoriali di bonifica, evidenziando nelle premesse l’opportunità di prevedere l’approvazione almeno contestuale, da parte dei Consorzi di bonifica, del piano comprensoriale di bonifica e del piano di classificazione degli immobili”.

Non solo: “Dopo un nostro emendamento all’assestamento di bilancio 2016/2018, che chiedeva di prevedere l’adozione del piano di classificazione degli immobili contestualmente o successivamente l’adozione del Piano comprensoriale di bonifica, la maggioranza, ispirata dal presidente Maroni e dal consigliere Malvezzi, ha deciso che la Giunta regionale poteva approvare i piani di classificazione degli immobili adottati entro il 31 dicembre 2016 senza necessità di previa approvazione dei relativi piani comprensoriali di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale”, aggiunge Alloni.

A dicembre 2016 la Giunta deliberava, sulla base dell’emendamento Maroni-Malvezzi, l’approvazione con stralcio del Piano di classificazione degli immobili del Consorzio di bonifica Dunas-Dugali, Naviglio, Adda Serio, adottata in assenza del piano comprensoriale di bonifica. “Scelta che preclude la possibilità di verificare, attraverso il piano comprensoriale di bonifica, le attività effettivamente programmate in relazione al territorio interessato e non permette al cittadino e alle aziende di appurare la correttezza delle modalità di applicazione della relativa contribuenza” precisa ancora il consigliere PD.

Risultato: “Fatta così, l’approvazione del Piano ha suscitato e continua a suscitare un malcontento diffuso, manifestato espressamente sia dai Comuni, tant’è che diverse amministrazioni locali hanno presentato ricorso al Tar contro la delibera di Giunta, che dagli agricoltori, promotori di numerose iniziative che sono state occasione di accesa discussione sul tema, oltre che da singoli cittadini e famiglie del territorio – conclude Alloni –. Per questo chiedo all’assessore di sospendere con urgenza gli effetti della delibera, in attesa dell’approvazione del Piano comprensoriale di bonifica del Consorzio di bonifica Dunas, già in fase avanzata di predisposizione”.