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Prosegue la Festa de l’Unità di Vaiano Cremasco, fino a lunedì 6 luglio

prosegue la Festa de l’Unità di Vaiano Cremasco, fino a lunedì 6 luglio.
Di seguito il programma:
mercoledì 1 luglio – Orchestra Serena Valli
giovedì 2 – Orchestra I Rodigini
venerdì 3 – Emanuela Bongiorni
sabato 4 – Orchestra Alida
domenica 5 – Orchestra Frigerio
lunedì 6 – grande serata di chiusura con l’Orchestra Spettacolo di Marco Zeta

Tutte le sere il ristorante e la pizzeria aprono alle 19. Bar Giovani dove gustare birre speciali.
Tutte le sere si gioca a tombolo, alla ruota e alla pesca.

Area vasta e riforma della sanità. Il rischio dell’ennesima occasione persa! PD:” Garantire e rafforzare le strutture in ottica territoriale, oltre i confini provinciali.”

Nei prossimi giorni approderà in consiglio di Regione Lombardia la proposta di riforma della sanità.
Una proposta che si preannuncia essere di fatto una riforma parziale, in quanto non andrà ad affrontare i veri problemi della sanità lombarda e tra questi come garantire una sanità di qualità con risorse sempre più scarse; la Lombardia ha fatto esplodere la propria spesa sanitaria, scaricandola sulle spalle dei cittadini. C’è poi il tema dell’aumento della cronicità e dell’età dei cittadini lombardi, oltre che le questioni legate al rapporto con l’università, la salute mentale, la prevenzione, i controlli, i criteri di nomina dei direttori generali, i tempi di attesa, i ticket, il ruolo dei comuni, solo per fare alcuni esempi.
Oggi la commissione sanità ha approvato, con il voto contrario del PD, un testo che prevede modifiche all’organizzazione della sanità sui territori e si appresta a discutere una nuova suddivisione di ASL, che diventeranno ATS, e Aziende ospedaliere che verranno diminuite e trasformate in Asst!
Per il resto poco o nulla, se non dichiarazioni di principio. Il testo di legge uscito dalla Giunta rimane per lo più nel cassetto, come rimangono pesantemente intatte le divisioni all’interno della maggioranza.
Ma sulla geografia dei nuovi ospedali, con le otto Aziende Territoriali della Salute e le nuove Aziende Socio Sanitarie Territoriali, hanno marcato la loro contrarietà Forza Italia (che è il partito dell’assessore alla Sanità) e Fratelli d’Italia, che si sono astenuti, e anche Ncd, che pur votando a favore ha chiarito con il coordinatore regionale Alessandro Colucci, che entro il voto in Aula andranno apportate modifiche.

Come PD vediamo con grande preoccupazione questo scenario, in quanto il rischio è quello di mettere insieme aziende secondo i semplici confini provinciali, togliendo autonomie e mettendo insieme strutture che non hanno alcun senso stiano insieme. Tra queste il rischio è vedere accorpare le aziende delle province di Cremona con Mantova.
Lo scenario che si prospetta è far perdere autonomia alla azienda ospedaliera di Crema che, al contrario, non solo dovrebbe veder mantenuta la propria autonomia territoriale, ma che in un’ottica di area vasta potrebbe collegarsi con altre strutture come quella di Lodi, e non certo Mantova.
Il rischio vero è di approvare una riforma che, non solo non affronta i nodi veri, ma indebolisce ulteriormente le strutture sanitarie territoriali.
Il territorio della nostra provincia è stretto e lungo. Dal primo all’ultimo comune ci sono 160 km: va perciò considerata questa specificità. Occorre, dunque, mantenere l’autonomia dell’ospedale di Crema che copre metà degli abitanti totali della provincia per l’erogazione dei servizi sociosanitari, invece di pensare di tenere solo quello di Cremona come presidio di primo livello.
Come Pd siamo impegnati in queste ore a far comprendere le ragioni dell’intera provincia di Cremona, che può vedere in un assetto basato sul merito e sui dati, e non sulla banale comodità, un’opportunità di crescita.
Infatti una riforma vera avrebbe dovuto cogliere l’occasione del riordino delle province cominciando a riempire di contenuti, insieme ai soggetti interessati, il concetto di area vasta. Un concetto che secondo noi deve considerare la reale situazione dei territori in ottica programmatoria, utilizzando i confini provinciali per ragionare per davvero in una logica di area vasta e omogenea.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona
Agostino Alloni, consigliere regionale PD

Cremona, 29 giugno 2015

Feste de l’Unità. I prossimi appuntamenti

proseguono le feste de l’unità organizzate dalla federazione provinciale del PD di Cremona.
Stasera chiuderà la Festa di Romanengo (area industriale), mentre la Festa di Vaiano cr.sco proseguirà fino a lunedì 6 luglio.
Di seguito il programma:
venerdì 26 – Titti Bianchi
sabato 27 – Gino e la band
domenica 28 – Orchestra Danilo Ponti
lunedì 29 – Pierino e i Tobaris
martedì 30
ore 21 serata speciale con il comico di Zelig Danilo Vizzini
ore 22 Tempo da liga – Ligabue Tribute Band
mercoledì 1 luglio – Orchestra Serena Valli
giovedì 2 – Orchestra I Rodigini
venerdì 3 – Emanuela Bongiorni
sabato 4 – Orchestra Alida
domenica 5 – Orchestra Frigerio
lunedì 6 – grande serata di chiusura con l’Orchestra Spettacolo di Marco Zeta

Venerdì 3 luglio prenderà il via la festa di Cremona (fino al 13 luglio alle colonie padane), che verrà presentata in conferenza stampa mercoledì 1 luglio ore 12 presso le colonie padane.

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Da sabato 4 a domenica 12 luglio sarà la volta della festa di Sergnano con Capralba.

Di seguito il calendario completo.
calendario feste 2015

Poste. ALLONI (PD): “IL PD CHIEDE DI AUDIRE NAVA SUGLI ESITI DELLA RIORGANIZZAZIONE”

Oggi giovedì 26 giugno in Commissione Attività produttive, il Pd ha chiesto la convocazione del sottosegretario Daniele Nava affinché possa relazionare i commissari sulla questione riorganizzazione Poste spa. La riorganizzazione, che prevedeva inizialmente la chiusura di 61 sportelli (in comuni sotto i 5000 abitanti o in frazioni di comuni più grandi) e la riorganizzazione di altri 121, a seguito della risoluzione unanime del Consiglio regionale e delle forti pressioni arrivate dai territori, si è poi concretizzata nella rinuncia, da parte dell’azienda, a chiudere 15 sedi su 61. Non di un buon risultato ma di un risultato parziale, ha parlato il consigliere Pd Agostino Alloni, che oggiAggiungi un appuntamento per oggi ha ribadito “Confermo il totale disappunto, per quanto riguarda il territorio cremasco, della scelta di sacrificare lo sportello di Ombriano, di cui si servono circa 6000 utenti ogni giorno. Aspettiamo, perciò, a breve una relazione puntuale del sottosegretario Nava nella sede deputata, da cui tutto è partito, ossia la nostra Commissione”.

Poste, a rischio chiusura lo sportello di Crema. Bonaldi:” Una decisione irricevibile!”

Nella giornata di ieri, martedì 23 giugno, il sottosegretario Nava di regione Lombardia ha annunciato la salvezza di alcuni uffici postali, tra cui quelli di Gallignano e Vicomoscona.
Unico che rischia fortemente la chiusura rimane quello di Ombriano, a Crema.
Appresa la notizia, non si è fatta attendere la dura reazione del sindaco Stefania Bonaldi, da subito in prima linea per la difesa della posta di Ombriano.
“È offensiva l’enfasi del sottosegretario regionale Daniele Nava, che vuole venderci come un trionfo la bruciante sconfitta cui è andato incontro la sua negoziazione con Poste Italiane, risoltasi con la chiusura di ben 46 uffici sui 61 a rischio di chiusura. Solo 15 uffici postali sono stati salvati dal disastro. Un rovescio che commemora degnamente i 200 anni della battaglia di Waterloo, vista però dalla parte di Napoleone.
Una Regione con oltre 10 milioni di abitanti si mostra incapace di stare con la schiena diritta davanti a Poste Italiane, che si comporta come una qualsiasi azienda di provincia e razionalizza un servizio, già di scarsa qualità, con tagli lineari e dissennati. Il sottosegretario Nava aggiunge questo insuccesso agli effetti della pesante razionalizzazione degli altri uffici postali lombardi, interventi che servono a Poste italiane per quotarsi in borsa. Una volta di più la finanza vince sulla politica e schiaccia i cittadini.
Avendo partecipato ad almeno tre riunioni del tavolo regionale Anci – Regione, con il predetto sottosegretario che avocava a sé il ruolo di negoziatore con Poste italiane, denuncio la fragorosa indifferenza, sua e dei suoi uffici, di fronte alla delicata quesitone dell’ufficio postale di Ombriano, che offre servizio a un quartiere di 6.300 abitanti.
Il criterio demografico, decisivo per amministratori coi piedi per terra, è stato soppiantato da argomentazioni fantasiose e incredibili, dando priorità a quelle frazioni dove erano assenti sportelli bancari o linee di trasporto pubblico locale. Inutile ribadire che quando il TPL è a chiamata, come lo è il sevizio del Miobus ad Ombriano, risulta impraticabile per utilizzi come l’accesso al servizio postale.
Ancora, un criterio ulteriore è stata l’analisi dei volumi di attività dei singoli uffici postali. E qui Regione Lombardia si è distinta per debolezza e vacuità, accettando supinamente che Poste italiane si trincerasse dietro la riservatezza dei dati aziendali, per non rendere noto al tavolo il risultato operativo dei singoli uffici.
Abbiamo solo saputo che gli uffici postali venivano divisi in tre classi: A (fino a 20 operazioni/die) B (da 20 a 40 operazioni / die) C (oltre le 40 operazioni /die). Ovviamente Ombriano, con i suoi oltre 6mila abitanti, era classificata nella fascia C. Probabilmente sarebbe stata in classe H o G, se fossero state usate tali categorie, ma il destino della dell’ufficio postale di Ombriano era stato scritto a quattro mani, da un’azienda superficiale e distratta, da una Regione interessata a salvare Comuni politicamente più “vicini”.
La nostra battaglia, sinora combattuta in ogni occasione con serietà e argomenti, portati alla attenzione di Poste Nazionali e Regionali, Regione Lombardia, Anci Lombardia, non ha sortito effetto. Le scelte operate, che rispondono ad alchimie distanti dagli interessi dei cittadini, nel nostro caso lasciano scoperto Ombriano, tre volte più popoloso delle due frazioni della provincia salvate messe insieme.
Regione Lombardia è il primo responsabile di questa ferita, perché tradisce il dovere di tutela dei suoi territori e dei cittadini che li abitano, accontentandosi degli slogan vuoti tipici della politica peggiore.
Se queste scelte si confermeranno a livello nazionale invito gli ombrianesi ed i cremaschi a una mobilitazione in massa, sotto il Pirellone, con loro invito tutti i consiglieri comunali disponibili a dare una mano nell’organizzazione. Io sarò in prima linea per protestare contro l’indifferenza con cui sono state tenute le nostre ragioni, quelle di 6mila abitanti della frazione più popolosa di Crema.”

Non di un buon risultato ma di un risultato parziale, si tratta, secondo il consigliere Pd Agostino Alloni, che commenta così la revisione del piano di Poste spa, dopo le pressioni del Consiglio regionale per limitare chiusure e razionalizzazioni.
“Il territorio cremasco è un territorio popoloso ed è stato fortemente penalizzato, nonostante la sospensione e il tavolo di trattative aperto. Con la chiusura dell’ufficio postale del quartiere di Ombriano a Crema, sul quale insistono circa 6000 utenti, non si può certo parlare, come ha fatto il sottosegretario Nava, di buoni risultati portati a casa. Siamo riusciti a contenere i danni, perché 2 sedi sono state salvate, ma ora occorre fare il possibile per scongiurare la chiusura di quella cremasca. Non ci possiamo accontentare delle scelte volute e imposte da Poste sulla testa degli utenti e senza tener conto delle specificità di un territorio come quello del quartiere più popoloso della città”.