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Al via le Feste de l’Unità di Pianengo e Pessina Cremonese

Al via la stagione delle Feste de l’Unità in Provincia di Cremona. Il primo appuntamento estivo sarà a Pianengo, dove la festa si terrà da giovedì 13 a lunedì 17 giugno presso l’area di Via San Bernardino da Siena. A Pessina Cremonese invece l’appuntamento è per due week-end consecutivi: da venerdì 14 a lunedì 17 e poi da venerdì 21 a lunedì 24 giugno.

FESTE DE L’UNITA’ 2019

Ecco il calendario delle Feste de l’Unità organizzate in Provincia di Cremona nell’estate 2019:

PIANENGO Da giovedì 13 a lunedì 17 giugno

PESSINA CREMONESE Da venerdì 14 a lunedì 17 giugno e da venerdì 21 a lunedì 24 giugno

VAIANO CREMASCO Da venerdì 28 giugno a domenica 7 luglio

CREMA – S. MARIA Da giovedì 18 a lunedì 22 luglio

SORESINA Da venerdì 26 luglio a lunedì 5 agosto

PANDINO Da mercoledì 7 a domenica 18 agosto

CREMONA Da sabato 17 a martedì 27 agosto

CREMA – OMBRIANELLO Da venerdì 23 agosto a martedì 3 settembre

Estate 2019: da giugno a settembre torna l’appuntamento con le Feste de l’Unità

L’estate è ormai alle porte e da giugno a settembre torna l’appuntamento con le Feste de l’Unità: quest’anno saranno otto in totale le feste organizzate dalla federazione provinciale del Partito Democratico. Ad inaugurare il calendario Pianengo e Pessina Cremonese, che apriranno al pubblico nel week-end dal 13 al 17 giugno 2019. Riconfermati ovviamente i due eventi più attesi di fine estate: la festa della città di Cremona (dal 17 al 27 agosto) e la grande kermesse di Ombrianello (dal 23 agosto al 3 settembre) che chiuderà, come da tradizione, la stagione delle feste in Provincia di Cremona.

Appello al voto: lettera di Vittore Soldo a iscritti e simpatizzanti PD della Provincia di Cremona

Vittore Soldo, segretario provinciale del Partito Democratico, ha inviato una lettera aperta a tutti gli iscritti e militanti della Federazione di Cremona, in vista dell’appuntamento con le elezioni europee e amministrative di domenica 26 maggio. Ecco il testo integrale della lettera:

Carissima, Carissimo,

il 26 maggio ci aspetta un appuntamento molto importante, il più importante di questi anni difficili da capire e da interpretare: saremo chiamati a scegliere per molte amministrazioni locali ma passaggio ancora più importante, saremo chiamati a dire che Europa vogliamo. Sulla scheda elettorale che ci verrà consegnata il 26 maggio al seggio elettorale, per l’elezione del nuovo parlamento europeo, avremo sotto gli occhi due modelli alternativi e opposti di futuro e di Europa: un futuro di inclusione, modernità, sviluppo e democrazia ben rappresentato dai giovani che negli anni scorsi tramite l’Erasmus, hanno contribuito a costruire una generazione di giovani europei e non solo, italiani, francesi o tedeschi.

Questo è il modello proposto dai partiti Socialdemocratici, tra i quali il Partito Democratico. E poi troveremo sulla scheda elettorale il modello proposto da Orban, Salvini e da Marie Le Pen. Il modello proposto dai partiti sovranisti: un modello fatto di muri e fili spinati. Un modello di chiusura fatto di dazi, burocrazia e limiti al passaggio di merci e conoscenza. Un salto indietro di 50 anni. Il Movimento 5 stelle in questa partita importantissima, così come su molte altre importanti questioni, non hanno nessuna posizione ufficiale chiara su come intendono l’Europa: non pervenuti. Hanno qualche idea confusa sulla moneta unica e poco altro, troppo poco per un partito di governo. Il 26 maggio sarà quindi una data storica e importante per far valere lo spirito europeista di chi vuole continuare ad immaginare un continente, libero da guerre, moderno e fatto di uomini e donne liberi, emancipati e profondamente democratici. Un continente dove prima vengono le libertà dei cittadini e solo poi vengono considerate le esigenze della finanza e dell’economia di mercato. Un’Europa dove i cittadini sono parte fondamentale per rigenerare periodicamente le forme di democrazia e non sono solo numeri da cui carpire dati sui quali impostare modelli economici e scelte di marketing. Un’Europa dei popoli e non delle grandi aziende del Web. Un’Europa dello sviluppo e della crescita che però stia attenta a non lasciare indietro nessuno. Un’Europa che difende i propri cittadini dall’aggressività dalle grandi aziende e dalle lobby che arrivano da lontano e che vorrebbero un’Europa più fragile in cui fare affari ed in cui non avere regole.

Il 26 maggio andremo a votare per il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni e prima di farlo sarà importante pensare a quale modello immaginiamo per riuscire a mantenere e migliorare il contesto in cui viviamo: non possiamo pensare che la soluzione ai danni nefasti del liberismo dello scorso decennio, peraltro voluto da movimenti di una destra che si diceva moderata e che si sta sbriciolando, sia adesso rappresentata da muri e frontiere fatte di fili spinati e da guardie armate. Invece dei muri abbiamo bisogno degli Stati uniti d’Europa e dobbiamo impegnarci perché i nostri ragazzi crescano con una cultura europeista che venga insegnata nelle scuole e prima ancora che arrivi dalle cellule fondamentali della nostra società: dalle famiglie. Per fare questo la decisione che ci verrà posta non sarà difficile: in Italia l’unica alternativa ad un modello di chiusura e nuove povertà è il Partito Democratico e la lista che ha dimostrato di aver saputo proporre che va da Tsipras a Macron e che tiene insieme un modello solo e coerente di Europa: l’Europa del Futuro a cui come europei, rispetto ai tanti sacrifici e al rigore, adesso ci meritiamo. Per un’Europa del futuro libera e giusta bisogna, però, informarsi e partecipare ed è molto importante che il voto sia consapevole: per le europee si avranno la possibilità di esprimere 3 preferenze. Tre nomi, tra i 20 candidati nelle liste del Partito Democratico, da esprimere e scrivere sulla scheda, stando attenti a rispettare l’alternanza di genere.

Colgo l’occasione per mandarvi un abbraccio e augurarvi e augurarci che il futuro sia meno cupo e incerto di quanto questo governo e le forze sovraniste ad esso alleate, l’hanno reso. Buon voto e viva un’Europa unita, libera, moderna e democratica.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD