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No del PD ai 30 milioni di euro per il referendum consultivo per l’autonomia. Brambilla (PD): quei soldi usiamoli in modo utile

l Consiglio regionale della Lombardia discuterà oggi, lunedì 28 luglio, e martedì, l’assestamento al bilancio della Regione. All’interno del documento la giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 30 milioni di euro – due nel 2014 e ventotto nel 2015 – per la celebrazione di un referendum consultivo popolare dei cittadini lombardi per la trasformazione della Lombardia a Regione a Statuto speciale. Il referendum non avrebbe effetti giuridici, in quanto la “specialità” è assegnata dalla Costituzione, per la cui modifica occorre un voto del Parlamento a maggioranza qualificata in doppia lettura.
Il Pd è contrario a questo spostamento di risorse da altri capitoli, e su questo baserà in Aula le proprie proposte di modifica dell’assestamento e dunque del bilancio regionale. Il gruppo democratico ha presentato 40 emendamenti che mirano a utilizzare in modo utile quei 30 milioni di euro (insieme ai 4 milioni che la giunta Maroni si è riservato per la comunicazione, con un altro stanziamento in assestamento). Tre sono i temi principali:

– Il Lavoro, per cui il Pd chiede di destinare 13 milioni di euro per la dote unica, per l’apprendistato e per i contratti di solidarietà
– Le famiglie, per cui il Pd chiede di ripristinare il fondo sociale regionale ai valori dello scorso anno aggiungendo 12 milioni di euro e di incrementare il fondo sociale affitti di 15 milioni
– Il risarcimento danni per eventi calamitosi come l’esondazione del Seveso, per cui il Pd chiede di incrementare il fondo regionale di 10 milioni di euro

“La Regione Lombardia non può permettersi di buttare dalla finestra trenta milioni di euro in questo modo – dichiara il capogruppo pd Enrico Brambilla -, soprattutto quando ci sono emergenze vere. Il lavoro, prima di tutto, ma anche il fondo sociale, con cui i Comuni fanno gli interventi per i disabili, per gli anziani e per le famiglie in difficoltà, che la Regione ha tagliato di quasi il 20%. O ancora per le emergenze idrogeologiche, come quella del Seveso”.

Il Pd interviene anche sulla parte “normativa” dell’assestamento, dicendo alcuni no.
– No al regalo alle società del settore energetico che hanno impianti termoelettrici. La giunta intende scontare da qui in avanti per 30 milioni di euro le tariffe per l’utilizzo dell’acqua per il raffreddamento degli impianti, in cambio del pagamento degli arretrati accumulati dalle aziende nei confronti della Regione.
– No all’ennesima operazione sulle aziende regionali che non porta ad alcuna, necessaria, semplificazione. La giunta ha deciso di scorporare da Finlombarda in favore di Infrastrutture Lombarde il ramo d’azienda, incorporato nella fusione con Cestec, che si occupa, tra le altre cose, di certificazione energetica degli edifici.
– No alla vendita del patrimonio di Aler Milano per risanare il bilancio. È contro la legge nazionale, che prevede che gli introiti dalla vendita di alloggi debbano essere utilizzati per acquistare, costruire, risanare o fare manutenzione di altri alloggi.
– No alla sottrazione alle Province di Cremona e Mantova della gestione dei porti fluviali sul fiume Po, per riportarli in capo alla Regione. Sarebbe un’operazione costosa, inutile e fermerebbe gli investimenti in atto e in progetto, che la Regione per legge non potrebbe fare.
– Sì, invece al passo indietro sulla legge sulla competitività dove vengono abbandonate alcune forzature ideologiche sulla moneta complementare e sul marchio “made in Lombardy” per adeguarsi alle sagge prescrizioni del governo.

Proseguono le feste del PD: Capralba, Crema, Piadena e Soresina

Chiusa la festa de l’Unità di Cremona, questa sera (martedì 22) si chiuderà anche la festa de l’Unità di Capralba, mentre proseguirà fino a lunedì 28 la festa di Santa Maria a Crema.
Vol. Festa Santa Maria

Giovedì 24 comincerà invece la festa di Piadena.
Manifesto 2014

e venerdì 25 luglio, all’Ippodromo di Soresina, comincerà la festa del PD del soresinese.
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Di seguito il calendario delle feste:
Spino d’Adda, da venerdì 1 a lunedì 4 agosto – cascina Carlotta

Soresina, dal 25 luglio al 4 agosto – ippodromo comunale

Pandino, da mercoledì 6 agosto a lunedì 18 agosto – area Castello
pandino

Casalbuttano, da venerdì 8 agosto a lunedì 18 agosto – centro sportivo

Ombrianello-Crema, da venerdì 22 agosto a mercoledì 3 settembre – Podere Ombrianello
manifesto centrale 2014 ULTIMO

Al via la festa de l’Unità di Cremona, da venerdì 11 a lunedì 21 luglio alle colonie padane

Ad un mese dalle elezioni amministrative che hanno eletto Gianluca Galimberti sindaco, il PD è pronto per la stagione delle sue feste ed in particolar modo con la festa de l’Unità di Cremona.
Formula vincente, non si cambia. E quindi anche quest’anno la festa si terrà nella splendida cornice delle colonie padane, dall’11 al 21 luglio, per regalare ai cremonesi 11 serata all’insegna del divertimento, della buona musica e dell’ottima cucina.
Ovviamente non mancheranno occasioni di dibattito e confronto politico, a partire proprio dall’incontro con il sindaco Gianluca Galimberti, agli incontri con Lorenzo Guerini (11 lug), Deborah Serracchiani (18 lug) e, lunedì 21 luglio, Pierluigi Bersani.
La vittoria di Cremona, e più in generale lo straordinario risultato delle elezioni europee, ha caricato il PD di una grande responsabilità di guida e punto di riferimento in grado di saper affrontare le grandi e difficili sfide che abbiamo di fronte, a partire dalla riforma delle province.
Oggi abbiamo costruito le condizioni per le quali anche a Cremona una nuova classe dirigente può e deve dimostrare di essere tale e all’altezza della situazione.
Il nostro impegno va tutto in questa direzione, anche nelle nostre belle feste che, grazie al cuore e alla passione di centinaia di volontari e militanti, da tanti anni regalano ai cremonesi l’occasione di trascorrere l’estate in città e al PD l’opportunità di finanziare la nostra attività.

Buona Festa a tutti!

Matteo Piloni – segretario provinciale PD

Scarica il programma della festa: Programma Festa CR

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Consumo di suolo, il Pd avverte: “Se non arriva il testo della maggioranza usciamo dal gruppo di lavoro”

“Non ha più senso la presenza del Pd in un gruppo di lavoro che ha ben poco lavoro da fare. E sicuramente non per nostra responsabilità. Giovedì prossimo convocherò il tavolo di lavoro sul consumo di suolo se in quella occasione la maggioranza non avrà trovato un accordo e quindi un testo sul quale iniziare un confronto rimetterò il mandato da coordinatore”. Ad annunciarlo il consigliere regionale del PD Agostino Alloni oggi pomeriggio in commissione Territorio intervenuto ad inizio seduta per polemizzare contro la maggioranza che ad oggi, ancora, non è riuscita a trovare un accordo. “Siamo fuori tempo massimo – precisa – Avevamo deciso congiuntamente tempi e modi per l’iter di questo progetto di legge ma le frizioni all’interno della maggioranza hanno interrotto da un mese i lavori. Le rassicurazioni di Maroni lasciano il tempo che trovano, non sarebbe per altro la prima volta che le sue dichiarazioni vengono smentite il giorno dopo. I tempi slittano ancora: dall’8 luglio siamo passati al 15 luglio ma non ho timore a dire che sicuramente prima di settembre su questo tema non si muoverà una foglia”.
Rincara la dose il capogruppo del Pd in commissione Territorio Jacopo Scandella: “Noi non ci stiamo a fare la comparsa su un tema che per noi è fondamentale. Sappiamo che l’argomento è complesso ma da qui a non lavorare proprio c’è una bella differenza. La verità è che la Giunta Maroni non ha la capacità di superare questo stallo nella sua stessa maggioranza.”

Bernardini:”Anche il PD di Cremona contro la soppressione del Tar di Brescia”

Il Partito Democratico delle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova,
esprime preoccupazione per l’annunciata soppressione della sezione staccata del TAR della
nostra città, disposta dal decreto legge approvato dal C o n siglio dei M i nistri di venerdì 13
giugno con decorrenza dal 01 ottobre 2014.
Un provvedimento non preceduto da alcun approfondimento, frutto della metodologia
dei c.d. “tagli lineari”, che spesso ha dimostrato scarsa efficacia, anche sul piano del risparmio di spesa,
ed anzi che rischia di essere forviero di aumenti di spesa (si pensi ai maggiori costi che dovranno
affrontare le pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese per una giustizia più lontana).
E’ certo che questa scelta rende più difficile l’accesso alla giustizia amministrativa in una
fase in cui si afferma di voler combattere corruzione e sprechi, la si rende più lenta e farraginosa, sopprimendo sezioni attive ed efficienti, come quella di Brescia.
Questa sede tratta il contenzioso relativo ad opere pubbliche e relativi appalti (Expo2015
per le provincie di competenza, BRE-BE-MI, linea ferroviaria alta velocità Milano – Venezia,
Aeroporto di Bergamo), due siti di bonifica ambientale di interesse nazionale (Brescia – Caffaro e Laghi
di Mantova – polo chimico), provvedimenti connessi all’immigrazione in uno degli ambiti
territoriali a maggiore densità del fenomeno, solo per citare le materie di maggiore interesse. Tutto
ciò sarebbe destinato a gravare ulteriormente sulla sede milanese, già d i per sé sovraccarica di
lavoro e che ben poco ausilio riceverebbe dal trasferimento dei pochi magistrati e impiegati in
servizio nella sezione bresciana (di cui da tempo si attende inutilmente il completamento degli organici).
La Sezione staccata di Brescia, la cui competenza si estende anche alle provincie di
Bergamo, Cremona e Mantova, in perfetta corrispondenza con il distretto della Corte d’Appello
di Brescia), ha da sola un volume di contenzioso superiore a molti Tribunali regionali: con riferimento
agli ultimi dati disponibili per un confronto (2012; fonte PubblicaAmministrazioneStat) davanti al
TAR di Brescia sono stati depositati 1417 ricorsi (su 4580 totali del TAR Lombardia) contro i 1233
del TAR Piemonte, i 1324 del TAR Liguria, i 1088 del TAR Sardegna, gli 871 del TAR Marche, i 726
del TAR Umbria, senza considerare i numeri assai minori dei Tribunali di Aosta, Bolzano, Trento,
Trieste, Campobasso e Potenza, e praticamente in linea con il TAR Abruzzo (1449) e poco al di sotto
del TAR Emilia Romagna (1638), peraltro anch’esso articolato su due sedi (Bologna e Parma, parimenti
destinata alla soppressione) e del TAR Veneto (1934) (fonte Camera Amministrativa Distretto
Lombardia Orientale).
Nonostante su dieci magistrati previsti in organico ne siano presenti soltanto sette, la
sezione staccata di Brescia (articolata da alcuni anni in due sezioni interne) ha finora garantito
un’efficienza che si manifesta nella riduzione di circa un quinto del contenzioso pendente, conseguita tra
il 2012 e il 2013, dovuta in parte al calo dei nuovi ricorsi (fenomeno peraltro condiviso a livello
nazionale), ma anche e soprattutto al numero di processi definiti (oltre duemila nell’arco dell’anno, su
un totale di circa cinquemila pendenti alla fine del 2012).
Per tutti i motivi esposti e per garantire anche agli avvocati un accesso razionale al sistema giustizia (si
pensi non solo alla sede della Corte d’Appello a Brescia, ma anche al Tribunale dei Minori e al Tribunale
delle Imprese presso il Tribunale di Brescia) si propone che vengano mantenute le sedi staccate dei TAR nelle città che sono distretto di Corte d’Appello.
In questo modo riteniamo si possa garantire sia il risparmio di spesa, sia una razionale riorganizzazione
degli uffici, garantendo lo standard qualitativo del servizio, sul presupposto che mettere a disposizione
risorse per la giustizia, non è un costo, ma un investimento per il Paese.

Piergiuseppe Caldana – Responsabile Dipartimento Giustizia Brescia
Laura Rossoni – Responsabile Dipartimento Giustizia Bergamo
Elena Bernardini – Responsabile Dipartimento Giustizia Cremona
Massimiliano Montagnini – Responsabile Dipartimento Giustizia Mantova

Michele Orlando – Segretario Provinciale PD Brescia
Gabriele Riva – Segretario Provinciale PD Bergamo
Matteo Piloni – Segretario Provinciale PD Cremona
Antonella Forattini – Segretario Provinciale PD Mantova

SOPPRESSIONE TAR