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Provincia di Cremona, Soldo (PD): “Dal tribunale una sentenza che sottolinea il rispetto per le istituzioni del Presidente Signoroni”

Il segretario provinciale del Partito Democratico Vittore Soldo è intervenuto, con una nota ufficiale, sulla vicenda della sentenza del tribunale in merito all’ineleggibilità del Presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni. Ecco il testo integrale del comunicato stampa:

La sentenza del giudice ordinario in merito all’ineleggibilità di Mirko Signoroni nell’elezione del 25 agosto ci dice chiaramente e inequivocabilmente che:
– Signoroni, in accordo con chi l’ha sostenuto, dopo essersi dimesso da Vicepresidente dell’ATO, ha deciso di dimettersi da Presidente della Provincia per ridare la possibilità agli elettori di tornare ad esprimersi, dimostrando rispetto per le istituzioni e per gli elettori;
– Non è previsto che in casi di decadenza di chi ha vinto le elezioni ci sia una surroga del vincente, Signoroni, con il perdente che nel nostro caso è risultato essere Rosolino Bertoni, sindaco di Palazzo Pignano, sostenuto dalla Lega e da Forza Italia.

Si fa presente che è stata riconosciuta l’assoluta buona fede dell’azione di Signoroni, nella vicenda: le dimissioni sgomberano il campo da qual si voglia pervicacia nell’azione politica e quindi dal tentativo di dolo di cui tanto, gli alfieri di Forza Italia e della Lega andavano raccontando, mentendo sapendo di mentire. Si sottolinea inoltre che il giudice ha disposto che le spese processuali vengano compensate dalle parti: ognuno pagherà le proprie spese e questo è un messaggio chiaro che indica che non c’è un vincente o un perdente della questione, in primis, perché non è stata decisa nessuna decadenza, essendosi Signoroni già dimesso. In seconda battuta perché era inammissibile la richiesta di surroga del dimissionario con Rosolino Bertoni, cosa che avrebbe sovvertito il volere della maggioranza degli elettori, l’esito del voto “popolare”. Nella visione distorta di Lega e Forza Italia, la scelta migliore doveva essere quella di sostituire il vincente con il perdente sconfessando il volere degli elettori e mettendo in discussione il principio di rappresentanza su cui si basano tutte le consultazioni elettorali in una democrazia compiuta, tra le quali, anche quella per l’elezione del Presidente della Provincia. Si tenga ben presente che dalla data delle dimissioni di Signoroni, per legge, si dovevano indire nuove elezioni entro e non oltre 90 giorni, rischiando di far cadere le elezioni nel periodo delle feste natalizie: la scelta di tornare al voto non è stato un vezzo ma un’azione mandatoria. Si fa valere quindi la bontà della scelta di Signoroni di dimettersi e di rimettere alla volontà degli elettori la scelta del Presidente della Provincia di Cremona: il motivo per cui Forza Italia e Lega non hanno partecipato, cercando di boicottare il voto, è da ascrivere al tentativo di non uscire ulteriormente perdenti dalla consultazione degli elettori, quindi nessuna volontà di cautela verso le istituzioni. Solo e semplicemente la volontà di condizionare l’azione politica di chi ha legittimamente vinto la tornata elettorale.

Lega e Forza Italia continuano a non rassegnarsi alla sconfitta e continueranno ad avvelenare il clima da forze irresponsabili e reazionarie quali sono, cercando di minare le istituzioni nei loro fondamenti e nei loro principi. L’incapacità di fare politica di queste forze si manifesta nella mancata accettazione della sconfitta e nel protrarsi dell’accanimento verso un verdetto politico che dovrebbe essere chiaro per tutti, ormai, ma che non lo è per quelle forze che non hanno a cuore la democrazia, anteponendo gli interessi di partito a quelle del territorio.

Vittore Soldo – Segretario provinciale del Partito Democratico

Bernardini:”Anche il PD di Cremona contro la soppressione del Tar di Brescia”

Il Partito Democratico delle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova,
esprime preoccupazione per l’annunciata soppressione della sezione staccata del TAR della
nostra città, disposta dal decreto legge approvato dal C o n siglio dei M i nistri di venerdì 13
giugno con decorrenza dal 01 ottobre 2014.
Un provvedimento non preceduto da alcun approfondimento, frutto della metodologia
dei c.d. “tagli lineari”, che spesso ha dimostrato scarsa efficacia, anche sul piano del risparmio di spesa,
ed anzi che rischia di essere forviero di aumenti di spesa (si pensi ai maggiori costi che dovranno
affrontare le pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese per una giustizia più lontana).
E’ certo che questa scelta rende più difficile l’accesso alla giustizia amministrativa in una
fase in cui si afferma di voler combattere corruzione e sprechi, la si rende più lenta e farraginosa, sopprimendo sezioni attive ed efficienti, come quella di Brescia.
Questa sede tratta il contenzioso relativo ad opere pubbliche e relativi appalti (Expo2015
per le provincie di competenza, BRE-BE-MI, linea ferroviaria alta velocità Milano – Venezia,
Aeroporto di Bergamo), due siti di bonifica ambientale di interesse nazionale (Brescia – Caffaro e Laghi
di Mantova – polo chimico), provvedimenti connessi all’immigrazione in uno degli ambiti
territoriali a maggiore densità del fenomeno, solo per citare le materie di maggiore interesse. Tutto
ciò sarebbe destinato a gravare ulteriormente sulla sede milanese, già d i per sé sovraccarica di
lavoro e che ben poco ausilio riceverebbe dal trasferimento dei pochi magistrati e impiegati in
servizio nella sezione bresciana (di cui da tempo si attende inutilmente il completamento degli organici).
La Sezione staccata di Brescia, la cui competenza si estende anche alle provincie di
Bergamo, Cremona e Mantova, in perfetta corrispondenza con il distretto della Corte d’Appello
di Brescia), ha da sola un volume di contenzioso superiore a molti Tribunali regionali: con riferimento
agli ultimi dati disponibili per un confronto (2012; fonte PubblicaAmministrazioneStat) davanti al
TAR di Brescia sono stati depositati 1417 ricorsi (su 4580 totali del TAR Lombardia) contro i 1233
del TAR Piemonte, i 1324 del TAR Liguria, i 1088 del TAR Sardegna, gli 871 del TAR Marche, i 726
del TAR Umbria, senza considerare i numeri assai minori dei Tribunali di Aosta, Bolzano, Trento,
Trieste, Campobasso e Potenza, e praticamente in linea con il TAR Abruzzo (1449) e poco al di sotto
del TAR Emilia Romagna (1638), peraltro anch’esso articolato su due sedi (Bologna e Parma, parimenti
destinata alla soppressione) e del TAR Veneto (1934) (fonte Camera Amministrativa Distretto
Lombardia Orientale).
Nonostante su dieci magistrati previsti in organico ne siano presenti soltanto sette, la
sezione staccata di Brescia (articolata da alcuni anni in due sezioni interne) ha finora garantito
un’efficienza che si manifesta nella riduzione di circa un quinto del contenzioso pendente, conseguita tra
il 2012 e il 2013, dovuta in parte al calo dei nuovi ricorsi (fenomeno peraltro condiviso a livello
nazionale), ma anche e soprattutto al numero di processi definiti (oltre duemila nell’arco dell’anno, su
un totale di circa cinquemila pendenti alla fine del 2012).
Per tutti i motivi esposti e per garantire anche agli avvocati un accesso razionale al sistema giustizia (si
pensi non solo alla sede della Corte d’Appello a Brescia, ma anche al Tribunale dei Minori e al Tribunale
delle Imprese presso il Tribunale di Brescia) si propone che vengano mantenute le sedi staccate dei TAR nelle città che sono distretto di Corte d’Appello.
In questo modo riteniamo si possa garantire sia il risparmio di spesa, sia una razionale riorganizzazione
degli uffici, garantendo lo standard qualitativo del servizio, sul presupposto che mettere a disposizione
risorse per la giustizia, non è un costo, ma un investimento per il Paese.

Piergiuseppe Caldana – Responsabile Dipartimento Giustizia Brescia
Laura Rossoni – Responsabile Dipartimento Giustizia Bergamo
Elena Bernardini – Responsabile Dipartimento Giustizia Cremona
Massimiliano Montagnini – Responsabile Dipartimento Giustizia Mantova

Michele Orlando – Segretario Provinciale PD Brescia
Gabriele Riva – Segretario Provinciale PD Bergamo
Matteo Piloni – Segretario Provinciale PD Cremona
Antonella Forattini – Segretario Provinciale PD Mantova

SOPPRESSIONE TAR