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Modalità di apertura degli uffici territoriali PD in Provincia di Cremona

Si avvisa che da lunedì 11 maggio 2020 gli uffici della Federazione provinciale del Partito Democratico di Cremona e della sede territoriale di Crema saranno aperti nei seguenti giorni ed orari:

FEDERAZIONE PD DI CREMONA – Via Ippocastani 2: Lunedì dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 14,00 alle 17,00; Mercoledì dalle ore 9,30 alle 12,30;  Venerdì dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 14,00 alle 17,00.

SEDE PD DI CREMA – Via Bacchetta 2: Martedì, Giovedì e Sabato dalle ore 9,00 alle 12,30.

L’accesso per il pubblico è consentito con l’obbligo di mascherina protettiva. Presso gli uffici sono disponibili guanti monouso, gel igienizzante per le mani e misuratore elettronico della temperatura corporea. Per informazioni e appuntamenti, negli orari di apertura: tel. 0372/49591 (PD Cremona) e tel. 0373/200812 (PD Crema).

Cassa Integrazione in deroga: Regione Lombardia in grave ritardo con l’invio delle richieste all’INPS

L’INPS ha fornito i dati aggiornati relativi alla gestione ed erogazione della Cassa Integrazione in deroga. Stante la situazione creata dall’emergenza Coronavirus, il governo aveva esteso questo strumento di tutela per i lavoratori delle aziende che non possono ricorrere alla Cassa ordinaria per 9 settimane. Con il nuovo dovrebbe esserci un’ulteriore proroga per altre 9 settimane, in pratica fino al 31 ottobre 2020. L’iter per l’ottenimento della Cassa in deroga è più complesso di quello ordinario, perché le domande sono gestite e determinate dalle Regioni che esaminano ed istruiscono le pratiche per poi girarle all’INPS per il pagamento. Purtroppo alcune Regioni, tra cui la Lombardia, non sono state finora molto efficienti nel registrare ed inviare le richieste a loro pervenute.

“Dal 1 aprile è stato possibile inviare le richieste di Cassa Integrazione in deroga – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni – ma la Lombardia ha iniziato ad inviare le pratiche all’INPS solo il 15 aprile. Un ritardo pagato dai lavoratori che ancora oggi non hanno visto accreditarsi la cassa integrazione. ‘Siamo partiti lentamente’ è stata la giustificazione dell’assessore al Lavoro che ha risposto in aula alla nostra interrogazione in merito, garantendo che entro fine settimana tutte le richieste saranno inviate all’INPS e che solo nell’ultimo week-end sono state inoltrate 40mila domande. Bene, ma non benissimo! I ritardi ci sono stati e molti lavoratori lombardi rischiano di non vedersi accreditato l’importo della cassa prima della fine di maggio, se non oltre. La Regione acceleri e, dove possibile, anticipi lei i soldi della cassa come aveva annunciato a metà aprile. E se ci sono problemi con INPS li risolva. Le famiglie e le aziende non vivono di polemiche”.

Fondi ai Comuni lombardi, Piloni (PD): “Chiediamo alla Regione più risorse per i territori più colpiti”

E’ approdato in commissione “Programmazione e bilancio” di Regione Lombardia il progetto di legge della giunta Fontana che prevede un indebitamento di 3 miliardi per fronteggiare l’impatto economico dell’emergenza Coronavirus. In questo provvedimento sono previsti anche risorse da destinare a tutti i Comuni lombardi per investimenti in opere pubbliche locali.

“Come gruppo consiliare del Partito Democratico – dice il consigliere regionale PD Matteo Piloni – abbiamo presentato alcuni emendamenti per aumentare le risorse ai Comuni e soprattutto a quelli dei territori più colpiti, come la Provincia di Cremona, ma la maggioranza non li ha accolti. Abbiamo chiesto di destinare altri 400 milioni per i Comuni, sostenendo maggiormente quelli dei territori più colpiti dall’emergenza Covid-19 (proprio come le Province di Cremona, Brescia, Bergamo e Lodi),  le fasce comprese tra i 1.000 e i 3.000 abitanti e i Comuni che hanno effettuato la fusione”.

“Ci saremmo aspettati una maggiore condivisione da parte della maggioranza – conclude Piloni – ripresenteremo queste proposte, insieme ad altre ancora, il prossimo 4 maggio quando il provvedimento sarà sottoposto al voto dell’aula consiliare, sperando in un sostegno trasversale con un ripensamento almeno da parte di quegli esponenti di forze politiche di maggioranza che vengono proprio dai territori più colpiti”.

Ospedale di Cremona, Soldo (PD): “Bisogna aprire un confronto serio sulla sanità territoriale”

Vittore Soldo, segretario provinciale del Partito Democratico, è intervenuto sulla proposta lanciata da Forza Italia per un nuovo ospedale di Cremona, da realizzare con i soldi del Mes. Questa proposta è stata lanciata da Massimiliano Salini, eurodeputato e coordinatore di Forza Italia in Lombardia, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel pomeriggio di martedì 28 aprile è in visita proprio a Cremona. Ecco la nota stampa integrale del segretario provinciale PD:

La sanità lombarda ha bisogno di presidi e strutture territoriali e intermedie e di rendere più efficace il presidio dei medici di base e non di strutture faraoniche o di cattedrali nel deserto. Abbiamo veramente bisogno di un ospedale nuovo fiammante o avremmo bisogno di darci delle priorità vista l’evidente stato di sofferenza in cui la sanità lombarda è caduta per l’emergenza Coronavirus Progetti faraonici e cattedrali nel deserto o una sanità che funzioni e vicino al cittadino? Leggo le dichiarazioni degli esponenti di Forza Italia cremonesi e provo a portare alcune riflessioni rispetto al tema. Fa piacere che Forza Italia chieda che vengano fatti degli investimenti sulle strutture sanitarie della Provincia di Cremona. Fa piacere che lo facciamo proprio loro che discendono dalla famiglia politica di Formigoni e che hanno condiviso la riforma della sanità regionale di Maroni. Fa ancora più piacere perché questa proposta arriva dagli stessi esponenti che fino a poco tempo fa dichiaravano che si sarebbero dovuti tagliare alcuni reparti (vedi questione UTIN) per concentrare fondi e attenzioni ad alcune specializzazioni a discapito di altre. A questo punto però si impone una riflessione proprio dopo quello a cui abbiamo assistito con l’emergenza Covid-19. Riflessione che va estesa a tutte le forze politiche provinciali: non sarebbe il caso di aprire un confronto serio sulla sanità territoriale e per il momento smettere di lanciare proposte ambiziose e costose che vanno sempre nella stessa direzione di favorire i presidi ospedalieri e non tengono conto degli evidenti limiti della sanità lombarda che sono emersi con l’emergenza Coronavirus?

Non sono e non siamo contrari a priori alla proposta formulata da Forza Italia. Sappiamo benissimo che l’ospedale di Cremona ha bisogno di fondi per l’adeguamento delle strutture. Ad oggi però sappiamo anche che una delle cose che è mancata alla sanità lombarda (ed in particolare a Cremona) perché ci fosse una risposta più efficace al Coronavirus sono le strutture di sanità territoriale e prossimale, così come è mancata una forte risposta da parte dell’importante presidio dei medici di base, quasi abbandonati a loro stessi nell’emergenza; quando invece, se messi in condizione, avrebbero potuto contribuire in modo significativo a contenere il contagio e lo stress sugli ospedali e sul personale sanitario. Allora, forse, prima di pensare e chiedere un nuovo e bellissimo ospedale (rispetto al quale non abbiamo preclusioni) non sarebbe il caso di ripensare l’organizzazione e i presidi sanitari sul territorio, partendo proprio da cosa non ha funzionato nella drammatica emergenza del Covid-19 e su quanto, dell’esistente, ha funzionato ed è perfettibile. La risposta lombarda al Coronavirus è stata esclusivamente l’ospedalizzazione dei cittadini contagiati, in situazione di decorso della malattia ormai avanzato. Questo perché i medici di base non erano nelle condizioni di fare presidio e contenere il contagio e soprattutto perché non esistevano strutture sanitarie intermedie e di prossimità che potessero coadiuvare gli stessi medici di base ad assistere e a curare i pazienti a domicilio ed evitare il collasso degli ospedali e dei reparti di terapia intensiva. Faccio inoltre notare che portare avanti la richiesta di un nuovo ospedale nel capoluogo provinciale può essere giusta e importante, ma siamo sicuri che faccia veramente il bene di tutto il territorio e non rischi di impoverire i presidi ospedalieri di Crema e di Casalmaggiore? E poi forse non sarebbe il caso di ripensare la sanità lombarda anche in funzione di quelli che erano i limiti prima dell’emergenza, ovvero le code per esami specialistici e interventi?

Io personalmente credo che se dobbiamo ripartire più rigorosi e più seri lo si debba fare anche e soprattutto dalla proposta politica: fermiamoci un momento e non ricominciamo a dover rincorrere visibilità e spazio sui giornali. Proviamo a fare il vero bene del territorio. I limiti della nostra Provincia li conosciamo bene ormai e li conosciamo tutti: vogliamo provare, per una volta, visto il dramma a cui abbiamo assistito (…e ancora in corso), a condividere le soluzioni e a lavorare insieme in un percorso che non debba portare solo ed esclusivamente ad un ritorno elettorale o di propaganda? Se ci fosse la disponibilità, tra forze politiche di diversi schieramenti, a ripensare l’organizzazione della sanità sul territorio, il Partito Democratico farà la sua parte con generosità e rigore. Chiediamo che tutti facciano lo stesso, convinti che la riposta migliore non può arrivare da una sola forza politica ma dal lavoro di mediazione e costruzione di una proposta di sanità che risponda veramente alle esigenze di tutto il territorio.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD Cremona

25 Aprile: Festa della Liberazione

Il 75° anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista accade in uno dei periodi più difficili della storia italiana, almeno nel secondo dopoguerra. Tuttavia, mai come in questo momento, il nostro Paese ha bisogno di ricordare l’importanza e il significato di questo giorno di liberazione: l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche e sociali richiedono concretezza, unità d’intenti e senso della comunità.

Su indicazione della Prefettura, nel pieno rispetto delle misure igienico-sanitarie per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus, quest’anno sono vietati assembramenti e cortei. Le cerimonie ufficiali, in tutti i Comuni della Provincia di Cremona, si terranno con la sola presenza dei sindaci, senza la presenza del pubblico. Tuttavia il 25 aprile la cittadinanza è invitata a rendere visibile l’adesione a quei valori di pace, libertà e democrazia che l’esperienza della Resistenza ci ha tramandato.

Il Partito Democratico di Cremona, aderendo all’appello dell’Anpi, invita iscritti e simpatizzanti a celebrare la Festa della Liberazione ognuno dalla propria abitazione, distanti ma uniti: sabato 25 aprile, alle ore 15.00, i cittadini sono invitati ad esporre il tricolore da finestre e balconi di ogni casa, intonando dove possibile la canzone “Bella Ciao”.

In occasione del 75° anniversario della Liberazione, il segretario provinciale PD Vittore Soldo ha scritto una lettera a tutti gli iscritti della Federazione di Cremona, con una riflessione sul significato del 25 aprile anche in questo periodo di grande difficoltà: Lettera 25 Aprile 2020